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Val Bormida | 09 dicembre 2014, 10:30

Cengio: uno spettacolo per sostenere la ricerca sulla neurofibromatosi

Teatro scienza e biomedica per divertimento e solidarietà

Cengio: uno spettacolo per sostenere la ricerca sulla neurofibromatosi

Una perfetta miscela di scienza ed arte ieri sera al Palazzo Rosso di Cengio, dove la compagnia teatrale “Divergenze Parallele” di Alessandria ha messo in scena il teatro di Pirandello per sostenere la ricerca su una malattia genetica, la neurofibromatosi.

I tre atti unici “Cecé”; “Lumie di Sicilia” e “La morsa”, magistralmente interpretati dalla compagnia di Ferruccio Reposi e Ivana Demicheli, hanno riportato gli spettatori nelle atmosfere di un secolo fa, e con un tono leggero li hanno fatti riflettere su alcuni tratti universali della natura umana particolarmente cari alla narrativa pirandelliana: le debolezze, i tradimenti, gli imbrogli, il contrasto con le consuetudini sociali, e più in generale le svariate sfumature che compongono la personalità di ciascuno di noi.

La compagnia, facendo proprio il motto di Mark Twain secondo il quale “il miglior modo per stare allegri è cercare di rallegrare qualcun altro”, diffonde l’amore per il teatro a fini benefici, e la serata di ieri è servita infatti a far conoscere l’associazione Linfa Onlus (www.associazionelinfa.it, pagina facebook Linfa Neurofibromatosi). Come ha spiegato il presidente, il cengese Andrea Rasola, Linfa vuole diffondere informazione sulla neurofibromatosi, una malattia genetica poco nota e dal nome difficile, che colpisce però un bambino o una bambina su 3000 nati, ed è quindi più diffusa di quanto si pensi (ventimila pazienti solo in Italia, due milioni nel mondo). I bimbi con la neurofibromatosi hanno un piccolo difetto nel loro DNA che causa vari sintomi, fra i quali il più preoccupante è l’elevata predisposizione a sviluppare tumori. Oltre alle informazioni sulla malattia, e a diverse forme di aiuto a questi bambini, che non devono in alcun modo sentirsi diversi o discriminati, Linfa sostiene direttamente la ricerca scientifica sulla neurofibromatosi, unico modo per trovare una cura risolutiva: Rasola stesso, ricercatore presso l’Università di Padova, è direttamente coinvolto in questo lavoro.

Un plauso va quindi all’amministrazione comunale di Cengio, e in particolare all’assessora Daniela Olivieri per aver saputo fondere così bene teatro e scienza biomedica, due forme apparentemente diverse di cultura, che entrambe ci aprono però orizzonti di conoscenza sulla natura umana.

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