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Finalese | 09 dicembre 2014, 12:45

Gli studenti di architettura progettano il futuro di Finale Ligure

Via libera al progetto di ricerca per la valorizzazione della cittadina

Gli studenti di architettura progettano il futuro di Finale Ligure

 

Nei giorni scorsi il Sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli e l’assessore Marinella Orso hanno incontrato gli studenti della Facoltà di Architettura di Genova per proporre alcune aree strategiche per la valorizzazione urbana della città su cui sviluppare  i loro progetti in coerenza con le nozioni teoriche sui temi delle “connessioni”, dei “vuoti urbani” e degli “spazi pubblici”  illustrati dal professor Carlo Alberto Cozzani.

Dopo una breve descrizione dei caratteri paesaggistici ed insediativi di Finale, si è parlato anzitutto della fascia costiera, sottolineando l’importanza di alcune riflessioni sul “rapporto città-natura” che ha caratterizzato la storia di molte città che si affacciano sul mare.

Fascia costiera caratterizzata da una pluralità di ambiti differenti, sia sotto il profilo ambientale che funzionale,  su cui sicuramente si concentrano opportunità ed ambizioni della città.

I progetti per tali aree saranno pertanto “progetti multiscala” oltreché caratterizzati da proposte di architetture evolutive, capaci di stare al passo con le caratteristiche mutanti della società attuale con l’obiettivo prioritario di realizzare un pezzo di città dotato di rilevante qualità paesaggistica e funzionale.

Gli studenti saranno impegnati a sviluppare i loro progetti anche sulle aree occupate dallo stabilimento Piaggio, in fase di dismissione, il cui riuso è occasione strategica nello scenario urbano per l’insediamento di nuove funzioni necessarie per lo sviluppo del territorio e soprattutto un’opportunità ineludibile sia per apportare ulteriore impulso alla risorsa turistica, che storicamente ha caratterizzato e caratterizza la città,  che per concorrere al miglioramento delle dotazioni di servizi attraverso la definizione di un nuovo sistema di attrezzature per il tempo libero e per la cultura di  assoluta gravitazione comprensoriale.

 

Agli studenti sono state proposte alcune linee guida per il recupero dell’area incentrate sull’esigenza di restituire alla città gli spazi che  per molto tempo la fabbrica ha escluso  dal suo perimetro promuovendo, anzitutto, un “progetto di suolo” capace di  definire in modi concreti e precisi i caratteri  funzionali e formali degli “spazi aperti” e stabilire precise relazioni con le attività e le funzioni che potranno svolgersi entro l’edificato che su di essi si affaccerà.

Le proposte dovranno pertanto affrontare il tema dello “spazio pubblico”, che dovrà creare  luoghi significanti per l’intera città, risolvere il problema della carenza di spazi di sosta  e le connessioni con il tessuto urbano ai suoi margini oltreché ipotizzare soluzioni di riuso dell’hangar naturalmente vocato, per connotazione tipologica oltreché per il suo valore architettonico nel panorama delle architetture industriali del novecento italiano, a diventare un polo culturale di rilevanza comprensoriale.

Tema altrettanto importante sarà quello della valorizzazione delle aste fluviali del Pora e dello Sciusa, oggi semplici “dividenti” all’interno del tessuto urbano, prive di identità ambientale, ma potenzialmente capaci di diventare  interessanti luoghi di fruizione pubblica in grado di offrire ai cittadini nuove aree verdi per il tempo libero nonché significanti “connessioni” di parti diverse della città.

Il progetto di ricerca, che si concluderà  a giugno 2015 con la presentazione dei progetti degli studenti, guidati con entusiasmo dal professor Cozzani e dai suoi assistenti, sarà quindi  interessante ed efficace occasione per innescare un ampio dibattito culturale sul possibile futuro di ambiti strategici della città.

 

 

 

c.s.

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