/ Attualità

Attualità | 09 dicembre 2014, 18:17

Tirreno Power, la "Rete savonese Fermiamo il Carbone" scrive al Presidente del Consiglio Renzi

"Non è in discussione la politica energetica nel nostro paese, questione di competenza della politica, bensi, i contenuti tecnici per il rilascio di un'AIA"

Tirreno Power, la "Rete savonese Fermiamo il Carbone" scrive al Presidente del Consiglio Renzi

 

Lettera aperta della Rete savonese “Fermiamo il Carbone” al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio.    

“Sul tema della centrale di Vado Ligure – spiega la lettera - non è in discussione la politica energetica nel nostro paese (questione di competenza della politica), ma i contenuti tecnici per il rilascio di un'AIA (di competenza tecnica), oltre che il presunto perseguimento di un reato (di competenza della giustizia).”

“La centrale termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano - prosegue - funziona da oltre quarant’anni in un contesto densamente popolato, vicinissima a Savona, su un tratto di costa con insediamenti abitati ininterrotti. Nel corso degli anni, moltissimi cittadini e molte associazioni a livello locale e nazionale come ARCI, ACLI, Legambiente, WWF, Greenpeace con il sostegno di moltissime personalità della scienza, della medicina, della cultura, del diritto, hanno evidenziato i gravi problemi del territorio con incontri pubblici, istanze, ricorsi al TAR, segnalazioni, diffide e denunce a vari livelli amministrativi locali e nazionali basandosi su diversi punti.”

Tra gli aspetti elencati, il gravissimo problema dell’inquinamento lichenico del territorio emerso dal biomonitoraggio effettuato a cura della stessa azienda, il pesante inquinamento nei sedimenti marini presso la foce del torrente Quiliano, la mancanza di misurazioni pubbliche e la perizia dello studio Terra srl, commissionata dagli stessi comuni di Vado e Quiliano in cui “per quanto riguarda la salute, è evidenziata una situazione già fortemente compromessa.

“La Procura della Repubblica – prosegue - ha disposto accurate indagini e studi peritali approfonditi, azione che ha portato al sequestro dei gruppi a carbone (esclusi quindi i gruppi a turbogas) da parte del GIP per disastro segnalando centinaia di morti e migliaia di ricoveri dovuti."

Il fronte ambientalista  è come noto contrario al carbone, ma in questo caso specifico  il problema si porrebbe lo stesso anche se ci fosse un impianto  alimentato con altri combustibili (come l’olio). Le emissioni devono essere compatibili con la situazione sanitaria locale e ad oggi l'unico studio completo, affidabile, indipendente e con modalità e consulenti già ritenuti validi in giudizio, è lo studio della Procura della Repubblica di Savona.”

"Noi riteniamo che l’azienda Tirreno Power, pur considerando la crisi, non abbia voluto o saputo gestire per tempo il cambiamento, ma abbia fatto la scelta sbagliata di continuare a puntare sulla combustione del carbone in pieno centro abitato, forse supportata dalla cieca acquiescenza di troppe parti in causa che non hanno saputo orientare per tempo diverse opzioni per questo territorio."

"Ebbene, invece di esprimere gratitudine alla Magistratura che con impegno e determinazione ha svolto un’azione a tutela della salute di tutti i cittadini, mentre, assistiamo ad una serie di distinguo e di dubbiose insinuazioni da parte di alcuni amministratori e altresì gravi e alcune posizioni fuori luogo espresse da esponenti sindacali - conclude la Rete sevonese "Fermiamo il carbone" - a nostro avviso è in corso un tentativo di screditare e aggirare l’azione dei magistrati savonesi (sfruttando il legittimo malcontento dei lavoratori) con un tiro concentrico da più parti.”

 

 

r.g.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium