Savona - 09 dicembre 2014, 07:42

L'Europa scende in campo in difesa dei balneari: Cirio e Vaccarezza scrivono a Renzi

Ieri a Borghetto presentata la bozza del documento che verrà inviata al Premier

 

L’Europa, con Angelo Vaccarezza, scende ufficialmente in campo in difesa degli stabilimenti balneari. Ieri a Borghetto Santo Spirito, in occasione di una riunione della categoria voluta dall’Associazione Donnemare, l’ex Presidente della Provincia ha presentato la bozza di “Per un’ Europa a tutela dell’impresa balneare italiana, a firma dell’eurodeputato Alberto Cirio.

Il documento verrà inviato a tutti gli europarlamentari italiani e, una volta sottoscritta, al Premier Matteo Renzi.

Di seguito la bozza di “Per un’Europa a tutela dell’impresa balneare”:

"Premesso che:

-       il compartimento balneare italiano è gravemente minacciato dall’applicazione della direttiva 2006/123/CE, c.d. “DirettivaBolkestein;

-       le oltre 30000 famiglie italiane che gestiscono altrettante imprese vivono una condizione di profonda incertezza(per via del mancato riconoscimento del diritto di insistenza, secondo un’interpretazione restrittiva della direttiva) e rischiano di vedere andare in fumo decenni di investimenti economici e professionali;

-       che il sistema balneare italiano rappresenta un asse fondamentale del sistema turistico nazionale in grado di contribuire, stando ai dati forniti dalle associazioni di categoria, per oltreil 12% al PIL nazionale.

-       Considerato che dall’approvazione della Direttiva Bolkestein nel 2006 l’Italia seppur in una generale buona fede di intenti, non si è mai contraddistinta con una politica sui balneari chiara nei confronti dell’Europa, ma ha preferito agire “alla giornata”, minimizzando di volta in volta il problema e contribuendo, così operando, ad alimentare oltremodo l’incertezza e la sfiducia di migliaia di aziende;

-       nella consapevolezza che nonostante il grave ritardo esistono tuttavia condizioni concrete per poter intervenire e che non è accettabile la posizione di chi sostiene passivamente che la Direttiva Bolkestein debba essere applicata incondizionatamente ai nostri balneari, anche in considerazione del fatto che l’Europa attende in tempi strettissimi una proposta normativa nuova da parte dell’Italia;

-       considerato che la Spagna (vedi laLey de Costas spagnola art.1 comma 15 e art.2 comma1), la Croazia (Maritime Domain and Seaports Act, art 20 comma 1) e il Portogallo (DL 266-A/2007, art.25 comma 2) hanno provveduto a regolamentare la materia pur nel rispetto della normativa europea, prevedendo in alcuni casi una modifica sostanziale della durata della proroga delle concessioni attuali, così da garantire la continuità delle imprese esistenti e la competitività verso gli altri Stati Membri, e in altri il riconoscimento del diritto di insistenza;

-       considerando che una normativa più restrittiva metterebbe le nostre imprese balneari in una condizione di grave concorrenza sleale nei confronti delle altre aziende europee;

-       sapendo altresì che il Governo italiano è impegnato in questi giorni in una trattativa con le istituzioni europee per ottenere l’autorizzazione al rinnovo delle concessioni autostradali,giustificato da un preminente interesse pubblico, legato alla realizzazione di nuove infrastrutture;

-       ritenuto che la questione relativa al rinnovo delle concessioni dei balneari presenti, seppure in un settore economicamente meno rilevante, ma di maggiore impatto in termini occupazionali, numerose analogie con le concessioni autostradali;

I sottoscritti deputati al Parlamento Europeo chiedono al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di voler condividere in prima persona questa “battaglia europea” a tutela dell’Italia,delle sue imprese e della sua gente.

Al tempo stesso i sottoscritti garantiscono di sostenere senza indugio e con ogni strumento parlamentare idoneo questa battaglia in difesa di imprenditori onesti che chiedono esclusivamente di poter continuare a lavorare e a dare lavoro in un regime di parità di regole con i colleghi stranieri”.

 

r.g.