Alassino - 09 dicembre 2014, 16:30

Crisi nel settore della pesca tradizionale: Bagnasco discute l'ennesima interrogazione in Consiglio Regionale

“Il numero delle imbarcazioni liguri diminuisce sempre di più, tra le condizioni meteorologiche, la crisi e le normative europee la situazione del comparto è veramente difficile”.

 

“Nessuna risposta da parte dell’assessore Barbagallo alla mia interrogazione, discussa questa mattina in Aula, che porta ancora una volta l’attenzione sulla situazione critica della pesca tradizionale, strategico comparto della nostra regione. Con il mio documento ho fatto presente che causa condizioni meteo avverse gli operatori del settore sono stati costretti di fatto ad adempiere in anticipo al consueto stop imposto dall’Unione Europea. La mia proposta era quella di dare già per ottemperata la norma di  obbligo di fermo per consentire la pesca fino a dicembre senza altre dannosissime ulteriori interruzioni che darebbero il colpo di grazia al nostro prezioso e specifico settore ittico”. Così dichiara il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Bagnasco che continua: “sono 4 anni che in Regione sottolineo la situazione drammatica in cui si trova il comparto della pesca ligure. Dalle parole dell’Assessore emerge evidentemente una condivisione delle problematiche ma purtroppo in questi anni abbiamo realizzato poco. Il dato di fatto che rimane è che le prospettive di lavoro di questo settore sono precarie e quelle per i giovani di inserirsi in questo comparto sempre meno”.

“Mi rendo conto che la tematica è di valenza nazionale ma è chiaro che il nostro Governo in questi anni si  fatto valere molto poco a livello europeo e per quanto riguarda la Pesca in particolare. Poco è stato difeso un settore che è vero non ha grandissimi numeri ma è importante perché da posti di lavoro ed al quale molti giovani vorrebbero avvicinarsi.  Inoltre la situazione di tanti equipaggi liguri è disastrosa da un punto di vista economico a causa della crisi e  delle perturbazioni meteorologiche che si sono sommate alle rigidità  delle normative europee. Se vogliamo puntare su questo comparto dobbiamo cambiare marcia perché ogni anno diminuisce il numero delle nostre imbarcazioni e questo fatto  rappresenta una perdita grave dal punto di vista economico culturale e turistico”, conclude Roberto Bagnasco.

 

c.s.