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Savona | 06 dicembre 2014, 10:30

Mobilità coatta di due dipendenti dalle poste di Imperia a Savona: contrarietà della SLP-CISL

"L'Azienda ha ignorato ogni trattativa e condivisione con le Organizzazioni Sindacali"

Mobilità coatta di due dipendenti dalle poste di Imperia a Savona: contrarietà della SLP-CISL

 

La SLP-CISL Imperia Savona esprime tutta la propria contrarietà nei confronti di Poste Italiane

per la decisione di procedere ad una sorta di micro-mobilità obbligata (2 lavoratori) dalla Filiale di Imperia alla Filiale di Savona, reputandola un’incomprensibile forzatura a fronte dell’imminente presentazione del Piano d'impresa da parte del nuovo management e delle significative ricadute funzionali ed organizzative che tale Piano necessariamente comporterà sui territori.

La Slp-Cisl Imperia Savona manifesta totale disaccordo sia nel merito sia nel metodo, ritenendo inutile e intempestivo ogni intervento sull’allocazione delle risorse umane in un momento in cui il management sta decidendo quali e quante unità saranno necessarie secondo i nuovi scenari aziendali (operativi presumibilmente da Gennaio 2015) contesta le modalità relazionali dell’Azienda che si sono limitate solamente all’informativa, ignorando ogni trattativa e condivisione con le Organizzazioni Sindacali e che all’incontro svoltosi, il 04 dicembre ha precluso tutte le alternative proposte (trasformazione di alcuni part-time in full-time a fronte dell’accettazione di una sede diversa, recupero di unità del recapito che a suo tempo avevano espresso disponibilità a collocazione in area sportelleria).

 

La SLP-CISL Imperia  Savona, auspica che questo non diventi il modus operandi di un'Azienda che si appresta a essere privatizzata, dichiara  che  - in considerazione dell’attuale e perdurante atteggiamento di chiusura -  attiverà  una mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici e  intraprenderà ogni iniziativa utile alla tutela degli stessi, allo scopo di affermare la necessità di relazioni industriali improntate alla concertazione ed alla condivisione e di evitare un utilizzo esponenziale della mobilità coatta, con ricadute gravi e disagevoli sui colleghi.

 

c.s.

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