Lo scorso 23 novembre la Sezione Anpi di Vado Ligure ha celebrato i 90 anni del suo Presidente Giorgio Preteni ( partigiano Fernando) classe 1924, consegna di una targa in ricordo a nome di tutti gli iscritti a consegnargliela c'erano il Vice Presidente Ghisolfi Renato con la segretaria Laura Campone e i due consiglieri Falco e Borra ( nipote del primo sindaco della Liberazione) e la moglie.
Giorgio Preteni è da più di 70 anni il presidente della Sezione di Vado Ligure nato a Porto Maurizio il 24 novembre di novant'anni fa , di famiglia antifascista dopo l'8 settembre è stato uno dei primi a salire in montagna insieme a Vincenzo Pes e Renzo Barsotti verso località del Tecciò del Tersè, per combattere i nazifascisti che avevano occupato la penisola settentrionale, ha lavorato all'Ilva di Savona con uno delle figure più importanti della Lotta di Liberazione , Gin Bevilacqua ( comandante Leone), Fernando nei suoi racconti ricorda i terribili momenti del barbaro assassinio di Gin Bevilacqua avvenuto sul Monte Camulera il 29 novembre 1944, e dei terribili rastrellamenti del novembre 1944 i quali furono sterminati sei intere brigate partigiane , organizzate da oltre 10.000 tedeschi aiutati dai fascisti della RSI.
Giorgio Preteni Fernado, da oltre trent'anni è andato ad incontrare gli studenti delle scuole medi ed elementari del Comune di Vado Ligure, organizzando e volendo lanciare delle borse di studio per gli studenti che si sono avvicinati alla storia della Lotta di Liberazione, e nei suoi interventi Fernando non ha mai dimenticato che cosa volesse significare scegliere di combattetre per la libertà contro al tirannide e la violenza nazifascista, per sino quando il Generale Alexander chiese ai partigiani che si preparavano a sfidare un secondo inverno di guerra, di tornare a casa e lasciare le proprie postazioni per riprendere la lotta in primavera, Fernando insieme agli altri suoi compagni scelse di non tornare a casa e di RESISTERE fino alla fine, e grazie a quel sacrificio oggi le future generazioni, godono a volte senza pensare a chi dire grazie dei valori di democrazia e libertà scritti nella nostra Carta Costituzionale, scritta coni sangue dei combattenti partigiani.
Nei suoi numerosi interventi Fernando conclude con le parole di un grande combattente per i diritti dell'uomo come Martin Luther King "non temo la violenza, temo il silenzio degli onesti", queste parole valgono più di tanti discorsi.