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Attualità | 02 dicembre 2014, 17:34

Imu sui terreni Agricoli il secco "NO" dell'Assessore Regionale Paita e della Cia

"In un momento di grave crisi economica – afferma Paita - con difficoltà di accesso al credito e dopo le calamità che hanno colpito la regione, ci saremmo aspettati interventi di sostegno alle imprese agricole, non nuove tasse”

Imu sui terreni Agricoli il secco "NO" dell'Assessore Regionale Paita e della Cia

Scoppia il caso IMU agricola e a pronunciarsi è l’Assessore Regionale Raffaella Paita che dice “No”  a tale introduzione per quei comuni liguri colpiti dall’alluvione

 “Allo stesso modo – dice Paita – non condivido l’obbligo di pagamento in un’un'unica soluzione, entro il 16 dicembre, introducendo così una nuova tassa a 15 giorni dalla scadenza e violando lo statuto del contribuente”. Una scelta che coinvolgerebbe circa 2000 comuni italiani e diverse decine in Liguria e in particolare nel ponente ligure. “In un momento di grave crisi economica – conclude Paita - con difficoltà di accesso al credito e dopo le calamità che hanno colpito la regione, ci saremmo aspettati interventi di sostegno alle imprese agricole, non nuove tasse”.

Un “no” secco anche dalla Cia “Dal sito Internet del ministero delle Finanze abbiamo appreso della prossima pubblicazione del decreto di revisione delle aree di esenzione Imu per i terreni agricoli previsto dal Dl 66/14 che obbligherà milioni di possessori di terreni ubicati in oltre 4 mila comuni italiani al pagamento dell’Imposta Municipale entro il prossimo 16 dicembre 2014. Mancano appena 14 giorni alla scadenza, non c’è ancora il decreto ufficiale e dobbiamo apprendere dal sito che comunque il pagamento dovrà avvenire inderogabilmente entro il giorno 16”. Lo sottolinea Agrinsieme che contesta vigorosamente la decisione del governo di aggravare gli agricoltori con un aumento di imposta.

“Se fosse confermato con la pubblicazione del provvedimento in G.U. si tratterebbe – stigmatizza il Coordinamento di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative agroalimentari – di un atto di inaudita gravità da parte del governo e dei ministri competenti, dell’Economia e delle Finanze, dell’Interno e delle Politiche agricole, in violazione dei più elementari diritti ai più elementari diritti riconosciuti ad ogni contribuente dal nostro ordinamento, di certezza del tributo, sostenibilità dell’imposta, temporalità del pagamento dei tributi”. 

Gran parte della maggiore imposta Imu di 350 milioni – osserva Agrinsieme – ricadrebbe sugli agricoltori, con importi in molti casi, di alcune migliaia di euro, che entro due settimane dovrebbero calcolare l’imposta e versarla; oltre tutto in una condizione di forte criticità per il settore ed in particolare per coloro che sono stati colpiti da avversità atmosferiche e rischiano, in una condizione di estremo disagio, di dover corrispondere l’Imu anche su terreni agricoli colpiti da calamità naturali.

“ Siamo di fronte ad una situazione paradossale, da un lato il Governo  scrive “ campo libero” emblema della sburocratizzazione e  dall’altro si mette in atto un meccanismo che offende la dignità degli agricoltori e dei cittadini -  afferma il Direttore Regionale di CIA Liguria,  Ivano Moscamora -.  Un meccanismo degno di un Paese del terzo mondo  che diviene ancor più odioso  quando  si deve applicare in quelle aree colpite dalle recenti gravissime calamità.

Ci auguriamo che a  tale situazione venga posto rimedio ,almeno attraverso uno spostamento dei termini al prossimo anno. In particolare insisteremo per il rinvio determinato dalla condizione di grave disagio che le recenti calamità hanno causato”.

Agrinsieme aveva chiesto al ministero dell’Economia e delle Finanze il necessario rinvio, ricordando quanto sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi.

Le sollecitazioni di Agrinsieme sono state ignorate dall’Amministrazione dello Stato, così come le numerose interpellanze parlamentari che hanno certificato una situazione irragionevole.

 La stessa Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha criticato questa situazione “surreale” che si è venuta a creare, affermando che è del tutto inverosimile che il gettito possa essere versato con la necessaria completezza alla scadenza del saldo Imu del prossimo 16 dicembre.

Gli oltre 4 mila Comuni coinvolti, in cui risiedono 28 milioni di abitanti, si ritroveranno così con un ulteriore taglio di risorse (per 700 enti maggiore del 5% del totale delle entrate), non coperto da un corrispondente maggior gettito Imu.

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze Agrinsieme torna a chiedere con forza di sospendere immediatamente la pubblicazione del decreto in modo da valutare con equilibrio i parametri assunti per determinate le nuove fasce di esenzione ed i termini di pagamento dell’Imu che comunque dovranno essere necessariamente prorogati al 2015.

E interroga: Che Stato è quello che non tutela i suoi cittadini, quello che non offre neanche certezze sul dovere impositivo?

R.G.

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