Massimo Niero, Sindaco di Cisano sul Neva, è un giovane amministratore. Un rappresentante della “ondata” di nuove leve di centrosinistra che, lo scorso maggio, ha caratterizzato le elezioni amministrative in Liguria, da Ventimiglia a Sarzana. Nelle ultime settimane, è balzato all'onore delle cronache poiché protagonista – suo malgrado – di una infuocata polemica interna al Partito Democratico, nei giorni seguenti alle elezioni provinciali. Ospite di Cristiano Bosco a Sotto Pressione, oltre a tornare sull'argomento, ha parlato di elezioni regionali, di alluvione, di depuratore e di molto altro ancora. E ha rivelato che, tra Matteo Renzi e Claudio Burlando, andrebbe a cena fuori con il Governatore della Liguria.
Per quanto riguarda il maltempo, i Sindaci sono “come il titolo della trasmissione, Sotto Pressione”, ha ammesso Niero. “È un momento molto difficile, ti senti sulla schiena la responsabilità e la tutela dei tuoi concittadini. È difficile effettuare gli interventi, andare incontro a questa realtà, vedere il tuo territorio sfasciato, così fragile: bisogna cercare di rimboccarsi le maniche, di dare una mano ai cittadini, offrire loro il supporto necessario. Penso che la politica sia importante per questo: è brutto da dire, ma questo è il momento in cui devono emergere i bravi amministratori, le brave persone che sono vicine alle gente”, ha aggiunto.
Ma di fronte a eventi di questo genere, cosa può fare un Sindaco? “Un Sindaco può fare molte cose”, ha evidenziato il primo cittadino di Cisano sul Neva. “Può portare le istanze e le fragilità del suo territorio in mostra nei siti competenti, in Provincia e in Regione, dare una mano alle persone, coordinare bene la protezione civile, tutto l'insieme di cose che può fare l'amministratore. Abbiamo visto, in questi giorni, la capacità dei giovani amministratori: la nostra capacità deve servire alle persone per creare una nuova classe politica, più vicina alla gente. Da questa realtà è uscito un po' il meglio di noi nuovi amministratori”.
A differenza di suoi colleghi, non si sente trascurato dai palazzi del potere regionale e nazionale. “Non ci sentiamo dimenticati, ma ogni tanto bisogna ricordare quali siano le fragilità e le peculiarità del nostro territorio”, ha risposto. “Dobbiamo essere bravi a portare questo messaggio forte alle istituzioni e a coordinare le risorse che possono arrivare sul territorio. Questo è il nostro ruolo: la nostra bravura negli anni sarà proprio questa: portare la voce del territorio perché possano essere spesi bene i soldi che arrivano da queste parti. Serve una progettualità comune nel risolvere le fragilità. Oggi facciamo la conta dei danni e ci rendiamo conto che il nostro territorio è estremamente fragile, va tutelato e noi dobbiamo essere bravi a fare capire quali sono le criticità e andarle a risolverle”.
A proposito di territorio di rappresentare, Massimo Niero avrebbe dovuto portare la voce del comprensorio albenganese, unito, nel Consiglio Provinciale di Savona, ma non è stato eletto. Cosa è andato storto? “Non saprei neanche dire cos'è successo, di preciso”, ha affermato Niero, con un po' di amarezza. “So solo che si era creato un progetto, e i presupposti per portarlo a compimento non si sono verificati probabilmente per logiche personali, più che di comprensorio o di territorio. Questo è uno degli handicap che ci troviamo oggi ad affrontare: un comprensorio come il nostro, che non ha un rappresentante in Provincia, e non può parlare e discutere con altri di problematiche del territorio”.
Una situazione che “sicuramente” avrà conseguenze sulle elezioni regionali 2015, nota “Deve rinascere forte un'idea di comprensorio, devono rinascere le discussioni dei partiti all'interno delle amministrazioni, devono essere portati i Sindaci a porre le problematiche, le istanze, ma anche le peculiarità del territorio. È naturale che se si escludono gli amministratori, il progetto è monco. Bisogna mettersi tutti insieme, ragionare, sviluppare una progettualità e fare nascere il possibile referente, il possibile Consigliere Regionale. È da qui che deve nascere una candidatura, non il contrario. Dev'essere il territorio a stabilire chi può essere il rappresentante, credo sia un'idea che sta alla base della democrazia”.
Per quanto concerne il progetto di depuratore, negli ultimi tempi non sono mancate discussioni. “Si sono svolte riunioni tra amministratori, nelle quali si è parlato di sanità, depurazione, infrastrutture, Polo Scolastico. Ma a me non sta bene, se poi, dopo che si discute, a decidere sono sempre le solite cose, le cose già fatte. Se facciamo una progettualità forte per una unione dei comuni, queste sono istanze che vanno portate tutti insieme, e decise tutti insieme. Non si può accettare di parlare tanto di determinati argomenti, ma poi alla fine essere tagliati fuori”.
In prossimità delle primarie del PD, Niero ha già le idee chiare, e tra Raffaella Paita e Sergio Cofferati, sceglie la prima. Mentre per andare a cena fuori, tra Renzi e Burlando, opta per quest'ultimo, perché “è un amministratore vicino a noi, che negli anni è stato sempre presente e vicino al territorio, a prescindere dal colore politico del Sindaco che gli stava al fianco. Pensavo fosse una cosa banale, ma negli anni ho visto che non è sempre stato così. Il saper stare vicino ad amministratori anche non del proprio partito è una scelta importante. Burlando l'ha fatta, questo è anche il segreto che deve avere anche Raffaella Paita nella sua governance: non abbandonare gli amministratori, ma star loro vicino. Perché i sindaci sono il futuro del nostro paese”.