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Attualità | 25 novembre 2014, 19:25

Tirreno Power, tutto rinviato al 4 dicembre per le "osservazioni sanitarie"

In particolare la Asl avrebbe messo in evidenza che "gli studi acquisiti" dalla Procura "si pongono in netto contrasto con i risultati di tutti gli studi epidemiologici fino ad ora condotti sullo stato di salute della popolazione della provincia di Savona"

Tirreno Power, tutto rinviato al 4 dicembre per le "osservazioni sanitarie"

Lavori rimandati per esaminare le osservazioni 'sanitarie'. Cosi' si e' conclusa - secondo quanto si apprende - la Conferenza dei servizi che c'e' stata al ministero dell'Ambiente sulla Tirreno power. Al centro della riunione, l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la centrale termoelettrica a Vado Ligure. I lavori sono stati aggiornati al 4 dicembre accogliendo la richiesta di rinvio fatta dalla Regione Liguria e dai sindaci di Vado Ligure e Qualiano sulla base delle "osservazioni sul tema sanitario" giunte dal ministero della Salute e dalla Asl 2 di Savona.

In particolare la Asl avrebbe messo in evidenza che "gli studi acquisiti" dalla Procura "si pongono in netto contrasto con i risultati di tutti gli studi epidemiologici fino ad ora condotti sullo stato di salute della popolazione della provincia di Savona". A quanto si apprende, il Ministero della Salute spiega che, in base a dati Istat, nel periodo 2004-2010 "la mortalita' generale della popolazione di Vado Ligure non si discosta da quella della popolazione delle Liguria" ma vi sarebbe "un eccesso di mortalita' per patologie respiratorie nel loro complesso".

A quanto si apprende, il gruppo istruttore ha recepito diverse osservazioni che l'azienda aveva fatto al Pic, il piano istruttorio conclusivo che contiene le indicazioni tecniche che compongono l'Aia. Non sono cambiati pero' i tempi di attuazione delle prescrizioni in particolare per la costruzione della copertura del carbonile entro il prossimo marzo e per l'avviamento a gas dei gruppi a carbone che dovrebbe avvenire immediatamente. L'azienda ha ribadito l'impossibilita' di realizzare la copertura nei tempi indicati e ha evidenziato che l'obbligo dell'avviamento a gas da subito, che non ha precedenti per centrali analoghe in Italia, costringe il fermo dell'impianto per 16-20 mesi compromettendo l'esistenza stessa dell'impianto, e pur essendo irrilevante questa prescrizione dal punto di vista del conteggio totale delle emissioni.

r.g.

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