Martedì 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne. Era tempo che una simile ricorrenza entrasse ufficialmente nei nostri calendari, per ricordare alle nostre istituzioni, spesso smemorate e distratte, cosa accade alle donne, di ogni età, che devo subire dagli uomini, gesti violenti di ogni tipo, sia fisico che psicologico. A tutt’oggi, dall’inizio dell’anno quasi un centinaio di donne sono stata assassinate in Italia, nonostante che in diversi casi, da parte di loro fossero stati lanciati allarmi e fatte denunce alle autorità di polizia, spesso cadute nel nulla oppure scarsamente considerate in tutta la loro gravità. In effetti molte donne sono morte, molto prima di essere materialmente uccise dai loro mariti, compagni, fratelli , padri. Le motivazioni che armano le mani degli uomini sono molteplici: arroganza, senso di predominio, violenza cieca e brutale, delirio di onnipotenza, sessualità distorta, tutto ciò porta ad una azione criminale che in realtà vuole solo porre l’accento sulla presunta superiorità dell’uomo sulla donna e che quando non viene accettato porta l’uomo ad agire con brutalità e con crudele violenza. Quante donne dovranno ancora cadere nel loro sangue prima che la cultura maschilista di questo paese possa cambiare ? Non lo possiamo sapere, intanto il lungo filo di violenza e di morte continua a susseguirsi con impressionante cadenza. Anche le molestie sessuali sono una costante del comportamento umano, fatto passare per atteggiamenti pseudo paterni che sono molestie vere e proprie, perpetrate da uomini spesso anziani, che non hanno scrupoli ad allungare le mani su donne giovani. Il fatto triste è che tante donne di fronte alle giustificate proteste di altre ragazze, sorridono e scuotono il capo, come se fosse cosa normale che gli uomini si possano permettere qualsiasi gesto, non richiesto, anche in modo brutalmente intimo.
Roberto Nicolick