“Se fossi Stefano Bonaccini non esulterei per la vittoria in Emilia Romagna. Il 60% degli elettori non è andato a votare e visto il risultato ottenuto vuol dire che solo il 20% degli abitanti della regione lo ha scelto”. Questo il primo commento di Paolo Ripamonti sulle elezioni regionali che si sono svolte ieri.
Nelle consultazioni emiliane Alan Fabbri, il candidato della Lega Nord, ha ottenuto il 30% dei consensi, arrivando quindi secondo, in una regione a profonda vocazione rossa: un risultato quindi notevole per il partito del Carroccio.
“Negli ultimi 70 anni, prosegue il segretario provinciale della Lega Nord, la regione è stata governata dal Pc e secondo me l’elettore emiliano, piuttosto che votare contro alla sua storia, ha preferito l’astensionismo. Renzi dovrebbe quindi interrogarsi seriamente, perché la situazione politica non migliorerà”.
Grande election day a maggio, nel quale confluiranno regionali e nazionali: è questa la previsione di Ripamonti. “Nel Veneto penso vinceremo, in Liguria stiamo lavorando. Sicuramente non è così scontata la coalizione con Forza Italia, che sta raccogliendo quanto ha seminato. Da parte del partito di destra non c’è alcuno impegno nella difesa del territorio, non c’è ricambio generazionale: la vera alternativa al renzismo siamo noi”.
Sembra continuare dunque, in Provincia di Savona, la contrapposizione dei due partiti di destra, che li aveva già portati a creare due liste per le elezioni provinciali. E proprio su questo punto si esprime ancora duramente Ripamonti:”Forza Italia non lavora per un progetto elettorale, ma semplicemente in funzione personalistica. Ha scelto di portare come candidato alle provinciali l’ex Presidente della Provincia, che dopo essere stato eletto si è dimesso. Direi che questa situazione è abbastanza la cartina al tornasole di quanto avviene nel territorio”.