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Attualità | 21 novembre 2014, 16:20

Caso Tirreno Power: la Rete savonese "Fermiamo il Carbone" scrive ai sindaci di Vado Ligure e Quiliano

La decisione è stata presa a seguito della richiesta da parte dei sindaci di una nuova documentazione che evidenzi le criticità sanitarie correlate alle emissioni della centrale.

Caso Tirreno Power: la Rete savonese "Fermiamo il Carbone" scrive ai sindaci di  Vado Ligure e Quiliano

Lettera ai sindaci di Vado Ligure e Quiliano da parte della rete savonese “Fermiamo il Carbone”.

"Appare inquietante che - spiega la Rete Savonese Fermiamo il Cardone il pomeriggio prima dell'incontro più importante per la storia recente della Centrale (la Conferenza dei Servizi che doveva riunirsi in sede deliberante il 18 novembre, poi rinviata di una settimana), Voi Sindaci non eravate ancora in possesso dei dati sanitari su cui basare le decisioni in tale incontro. Ci domandiamo quindi su quali dati sanitari vi siete basati un mese fa per emettere la precedente delibera comunale."

"L’ASL2 il 7 agosto 2012 ha già avuto modo di segnalarVi specificatamente e chiaramente che, benché studi pregressi non abbiano fatto rilevare situazioni sanitarie “correlabili” alle emissioni prodotte dall’impianto, era altresì in corso una indagine tecnica da parte della Procura di Savona “specifica” per la correlazione alle emissioni della centrale."

"Non potete quindi non convenire sul fatto che tale analisi tecnica, che ci risulterebbe a disposizione Vostra e dei due periti da Voi nominati nell'ambito dell'Osservatorio Salute e Ambiente,  rappresenta quindi indiscutibilmente l’unico documento sanitario validante e attendibile. E’ di tutta evidenza infatti che, secondo la normativa, qualora emergano situazioni sanitarie particolari, così come risulterebbe nelle aree di massima ricaduta della centrale, il Sindaco è quindi tenuto ad adottare tutti i necessari provvedimenti, in termini di prescrizioni relative alla definizione dei limiti di emissione dei vari inquinanti emessi dalla centrale, fino all’estrema ratio della chiusura definitiva dell’attività dello stabilimento inquinante."

"Questo rappresenta da parte Vostra un passaggio pressoché obbligato, peraltro in perfetta coerenza di un percorso delle Vostre amministrazioni, che aveva segnalato lo stato di grave sofferenza ambientale del territorio di cui siete responsabili, e recentemente terminato con il voto in commissione IPPC (dove sono presenti anche Vostri tecnici) che ha definito valori più rigorosi per diversi inquinanti, uniformandosi necessariamente alle più recenti normative in tema di rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale (in particolare dove viene richiesto un allineamento più rigoroso ai valori associati alle BAT per i vari inquinanti)."

"E’ necessario ribadire che secondo il principio di precauzione, anche nella remota ipotesi di studi epidemiologici pubblici autorevoli e attendibili ma cha portano a conclusioni finali contrastanti, il Sindaco nella veste di prima autorità sanitaria, in attesa di avere una sintesi condivisa dai vari soggetti pubblici coinvolti (in primis la Magistratura), deve necessariamente affidarsi e attenersi agli studi che delineano un quadro più allarmante" conclude la Rete Savonese Fermiamo il Carbone.

 

 

r.g.

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