La voce rotta dalla commozione, ma forse ancora di più dalla rabbia quella che ci ha voluto raccontare la Signora De Lia che, a causa degli allagamenti derivanti dal maltempo ha subito considerevoli danni.
Ci racconta la signora: “Io abito a Campochiesa, una delle zone più colpite, la notte in cui è esondato il Carenda i soccorritori sono venuti a bussare alla mia porta per dirmi che dovevano portarmi in salvo, avevo 2 metri d’acqua intorno a casa”.
Continua il racconto la signora: “Sono salita su quel gommone, pur non volendo, alle mie spalle, infatti lasciavo tutta la mia vita. Ho perso la mia macchina, quella di mio marito e quella di mio figlio che è un Cassaintegrato Fruttital che ieri mi ha chiamato per dirmi che lo Stato non ha la copertura finanziaria per garantirgli la Cassa Integrazione. Noi ora ci ritroviamo senza più nulla e in difficoltà. Come facciamo ad andare avanti? Chi ci darà delle risposte?”.
Macchine, caldaie e oggetti vari tutti distrutti dal fango che solo oggi la signora De Lia ha finito di spalare via dalla propria abitazione.
Ma il timore è anche per il domani: “Il Carenda non ha più argini, devono intervenire subito per il ripristino, se tornasse a piovere qui finiamo di nuovo sott’acqua e non ce la facciamo più. I rii sono sporchi ostruiti, andrebbero allargati. Abbiamo chiamato anche un geologo, il dottor Macciò che ha fatto una perizia che abbiamo mandato in comune insieme alle foto dei danni subiti e alle richieste di aiuto, si deve fare qualcosa anche per noi e soprattutto per evitare che ricapiti tutto questo. Mi recherà in comune a chiedere un incontro con il sindaco per avere anche io delle risposte”, conclude la signora De Lia.
Non solo le aziende agricole, infatti, hanno subito dei danni dall’alluvione, anche molti privati che forse sono più “silenziosi” ma che si trovano spesso ad affrontare grosse difficoltà causate dal maltempo e dagli allagamenti, senza sapere, oggi, a chi rivolgersi per avere delle risposte.