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Politica | 18 novembre 2014, 14:30

Savona, le associazioni ambientali e culturali dicono no alla modifica del progetto "Crescent 2"

"Il cambio di destinazione d’uso non è una riduzione di volumi di costruito, come presentato dal Comune, ma bensì è un ulteriore incremento di cemento residenziale in una città che vede già un eccesso di volumi abitativi esistenti"

Savona, le associazioni ambientali e culturali dicono no alla modifica del progetto "Crescent 2"

 

Nella giornata di oggi, durante il consiglio comunale di Savona, verrà discussa l’approvazione per il cambio di destinazione d’suo del Crescent 2, da Residenza Turistico Alberghiera a residenziale, con conseguente diminuzione dei volumi e oneri di urbanizzazione.

A seguito di questo cambiamento, la associazioni ambientali con in testa Legambiente, Wwf e Italia Nostra  ma anche il mondo della cultura savonese, hanno preso posizione nettamente contraria a questo progetto.

“Il lungo Progetto Bofill – spiega il fronte del no - si concluse quando le resistenze di Sovrintendenza, Regione e di associazioni e comitati di cittadini che si opponevano furono superate inserendo nel progetto da 137.000 m3, alcuni aspetti considerati positivi per la città come un aspetto finale bello e ricco di trasparenze con alberi immensi, ricchi oneri di urbanizzazione e un edificio destinato a sede dell’Azienda Provinciale del turismo. Inoltre uno spazio artigianale all’interno del Crescent per favorire posti di lavoro e na residenza turistico alberghiera nel Crescent 2 per favorire posti di lavoro".

“Con il tempo, fetta dopo fetta, è avvenuta la sparizione di tutti gli aspetti positivi citati dianzi – continua – nel 2001 la percentuale di volume dell’autosilo concesso per la costruzione del nuovo passa dal 50% al 70% con un incremento di circa 4.000 m2 e nel 2006 il progetto di spazio artigianale sparisce e vengono invece costruiti 1.017 m2 di appartamenti e negozi, cui sono aggiunti 488 box. Nel 2011 sparisce il cubo per la promozione turistica, sostituito da un giardinetto, il Crescent viene realizzato in stile cementizio sovietico, totalmente infedele rispetto all’aspetto promesso. Degli ingenti oneri di urbanizzazione l’unica realizzazione nota sono le fogne al servizio del complesso della Torre Orsero".

“Oggi il percorso verrebbe completato con l’ultima variante, relativa alla cancellazione della residenza alberghiera. E’ evidente che ciò che ci viene presentato come un’opportuna variante non è che un ulteriore arricchimento per gli imprenditori, l’ennesimo anello di una catena che si è sviluppata con precisione e continuità, fino a cancellare tutti gli elementi che all’inizio costituivano il vantaggio per la comunità. Se la Residenza Turistico Alberghiera non potesse più essere realizzata per motivi di mercato, non resta che rinunciare alla costruzione e l’imprenditore dovrà indennizzare la collettività per i mancati posti di lavoro promessi.”

“Ricordiamo che il cambio di destinazione d’uso non è una riduzione di volumi di costruito, come presentato dal Comune – prosegue - ma bensì è un ulteriore incremento di cemento residenziale in una città che vede già un eccesso di volumi abitativi esistenti, i quali peraltro subiranno di conseguenza una diminuzione del loro valore patrimoniale dovuta proprio alla costruzione di tante nuove strutture abitative eccedenti il fabbisogno, oltre che a una politica fiscale che ostacola le ristrutturazioni.”

“Riteniamo – conclude il fronte del no - che vi debba essere una diversa visione di sviluppo della città, più sostenibile e compatibile con la tutela del patrimonio storico e ambientale e le esigenze produttive e abitative della cittadinanza. Chiediamo quindi alla Sua amministrazione di non apportare alcuna variante di destinazione d’uso, tutelando quindi nel modo opportuno gli interessi della collettività savonese e non quelli di un singolo imprenditore.”

 

 

r.g.

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