Solidarietà - 15 novembre 2014, 12:02

Gatti alla fame e cani con bottiglia: la denuncia dell'Enpa

Ritorna a Savona l’incubo fame per i gatti delle colonie feline e persecuzione per i 7.000 cani e padroni cittadini.

Ritorna a Savona l’incubo fame per i gatti delle colonie feline e persecuzione per i 7.000 cani e padroni cittadini. malgrado tre mesi di discussione e la mediazione dell’assessore Sorgini, tra burocrazia comunale e gruppi di cinofili ed associazioni animaliste. La terza commissione consigliare ha approvato, ma soltanto a maggioranza, il “regolamento di convivenza civile e carta etica” che verrà discusso martedì prossimo in consiglio comunale ma che gli animalisti savonesi .

Alla riunione erano presenti come uditori i rappresentanti della Protezione Animali, che sono stati invece coinvolti dai consiglieri ed hanno potuto esprimere la loro opposizione al trattamento in cui il regolamento sottopone gatti e gattari, cani e padroni. Malgrado anche diversi consiglieri di maggioranza abbiamo in parte condiviso le proposte dell’ENPA, solo Bracco e Benvenuto le hanno difese e recepite votando contro il documento.

Se passerà la norma, sarà molto difficile per i gattari continuare a sfamare e curare i gatti liberi nelle zone in cui vive anche un solo “nemico degli animali”; basterà infatti accertare che dare loro da mangiare procura “nocumento all’igiene pubblica” per bloccarli e multarli fino a 500 euro; naturalmente a stabilire il “nocumento” saranno i vigili urbani, che già in passato hanno inflitto ingiuste multe; non solo ma per occuparsi dei felini diverrà obbligatorio consegnare al comune il censimento aggiornato della colonia, ovvero nel frattempo i gatti cosa mangiano??

Una norma assolutamente illegale perché in contrasto con la sovraordinata legge regionale 23/2000 che consente SEMPRE di poter dare da mangiare ai gatti, ovviamente in modo corretto e pulito, e tassativamente proibisce di impedirlo o vietarlo; in caso quindi di approvazione, l’ENPA sarà costretta a ricorrere al TAR per costringere assurdamente un ente pubblico a rispettare le leggi vigenti che dovrebbe per primo onorare; ma intanto fioccheranno multe e divieti e animali alla fame.

 Ma anche per i cani va male; dopo settimane di discussione in consiglio in cui si era eliminato l’obbligo impossibile di rimuovere la pipì dei cani da parte dei proprietari, a inizio riunione è stata la consigliera Pongiglione (eletta con i voti dei verdi e quindi di tanti delusi animalisti) a riproporre con forza l’obbligo della bottiglietta per lavare il  marciapiede, senza pensare che per pulire bene occorrerà portarsi dietro una pesante tanica, sperando poi che i passanti non scivolino e chiedano  i danni; per contrastare la presenza di milioni di cicche per strada ci si aspetta ora che la Pongiglione proponga l’obbligo di portacenere attaccato al taschino per i pedoni-fumatori. Intanto le aree per cani proposte dall’ENPA sono state dimezzate e le poche rimaste saranno chiuse dalle 23 alle 6, su richiesta del solito gruppo di residenti di piazza delle Nazioni il cui unico scopo è eliminare l’area-cani.

Comunque nello spirito di collaborazione che ENPA ha sempre fornito al Comune, quasi mai ricambiato, su richiesta esplicita di alcuni consiglieri, l’associazione ha provato ad elaborare alcune soluzioni che ha separatamente inserito nella propria bozza di emendamento e che ha fornito ai consiglieri Aschiero, Benvenuto e Bracco, anche se il primo è anche lui promotore della “bottiglietta”.

ENPA invita gli animalisti savonesi a protestare con comune e partiti contro una norma illegittima e crudele a danno dei gatti liberi ed ostile verso i proprietari di cani; e li invita a partecipare numerosi al consiglio comunale di martedì sera.

Intanto sarà bene chiedersi come mai stia  ricominciando ad aumentare, come riportano le cronache,  il numero di cani abbandonati o rinunciati a Savona.

cs