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Attualità | 25 ottobre 2014, 12:00

La Camera di Commercio di Savona? “Un albero secolare verso lo sradicamento, a rimetterci sarà l’economia del territorio”. I no ai tagli del Governo

Investimenti per 1,8 milioni alle imprese, Luciano Pasquale: “Recuperare risorse ed efficienza per mantenere la capacità di intervento a sostegno dell’economia locale”

La Camera di Commercio di Savona? “Un albero secolare verso lo sradicamento, a rimetterci sarà l’economia del territorio”. I no ai tagli del Governo

Le Camere di Commercio verso l’accorpamento e l’annullamento. “Non ci sarà alcun risparmio, a rimetterci sarà l’economia del territorio”. C’è molto sconforto nelle parole del presidente della Camera di Commercio di Savona, Luciano Pasquale, alla luce delle riforme e dei tagli messe in campo dal Governo Renzi. “Un tentativo distruttivo per espropriare un territorio di denaro e patrimonio culturale, fatto di tradizioni”. Il 18 gennaio 2015 sarà una data importante per la Camera di Commercio di Savona, che compirà 150 anni: “In un secolo e mezzo l’ente è cresciuto, si è consolidato, ha dato tanto per il territorio e adesso c’è solo rammarico per le disposizioni del Governo che portano alla sua progressiva distruzione. E’ come sradicare un albero secolare” afferma.

Mentre l’articolo 28 della legge 114/2014 prevede il taglio progressivo dei diritti annuali delle Camere di Commercio, l'articolo 9 del Disegno di Legge per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche prevede il passaggio del Registro Imprese al Ministero dello Sviluppo Economico. “Queste disposizioni accompagneranno le Camere di Commercio ad una lenta e progressiva agonia, fino alla soppressione”. Questa l’inevitabile conseguenza contestata dai lavoratori durante una manifestazione di protesta. Per il 2015 è prevista una riduzione del diritto annuale pari al 35%, che salirà al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017". “L’80% dei ricavi della Camera di Commercio di Savona è rappresentata dai diritti annuali che versano le aziende del territorio iscritte all’ente – afferma Luciano Pasquale – Considerando che il 60% delle imprese locali pagano la quota minima che è di 86 euro annuali. La Camera di Commercio ha sempre rappresentato un ente di grande competenza e professionalità a sostegno dell’economia del territorio, con il taglio progressivo dei diritti annuali, si andrà verso la sua dissoluzione".

“Da quando è iniziata la crisi abbiamo perso il 5% delle imprese attive e la disoccupazione è aumentata dal 4% al 10% e la diminuzione degli impieghi nel sistema bancario è stata del 2,3%”, questi i numeri riportati dal Presidente della Camera di Commercio savonese. “Se la legge delega, in discussione al Parlamento, e l’accorpamento su base territoriale diventeranno realtà, tra qualche anno non avremo più le Camere di Commercio. E a rimetterci sono l’economia del territorio, le piccole e medie imprese attualmente in fortissima difficoltà”.

Nel corso del Consiglio Camerale di giovedì, è stata approvata la Relazione Previsionale e Programmatica per il prossimo anno: nella linea di indirizzo data dall’ente savonese per il 2015 c’è la volontà di investire per il territorio. “Nonostante i tagli, sono stati confermati gli investimenti di sostegno al territorio savonese, e parliamo di 1 milione e 800 mila euro – continua – le priorità che abbiamo evidenziato e per le quali saranno investite queste risorse sono il credito, l’export, le aggregazioni in reti di impresa e il rapporto scuola-lavoro. Abbiamo deciso di recuperare risorse ed efficienza per mantenere la capacità di intervento a sostegno dell’economia locale”.

Debora Geido

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