Attualità - 23 ottobre 2014, 15:16

Savona, la Camera di Commercio in protesta: "Renzi ci vuole trasformare in scatole vuote"

Barisone: "La cosa più grave è che Renzi vuole spostare la nostra spina dorsale, che è il registro delle imprese, al Ministero dello Sviluppo Economico"

Savona, la Camera di Commercio in protesta: "Renzi ci vuole trasformare in scatole vuote"

Oggi è in corso una protesta unitaria a livello nazionale di tutto il sistema camerale. Le Camere di Commercio stanno protestando perché il concetto di Renzi è renderle simili a delle scatole vuote, senza competenze ed entrate”. A parlare è Susanna Barisone, della Cgil, che questo pomeriggio è scesa a protestare davanti alla Camera di Commercio di Savona, insieme agli altri dipendenti. A preoccupare in particolare i lavoratori, che hanno proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale, sono "le ripercussioni che il previsto taglio del diritto annuale, dovuto dalle aziende per l’iscrizione al Registro delle Imprese, avrà sul bilancio degli Enti”.

“Il nostro registro delle imprese - prosegue la Barisone - è considerato un’eccellenza a livello europeo e contiene tutte le informazioni relative a ditte, imprese di commercio, industria ed artigianato di Italia”.

Camera di Commercio virtuose, che nonostante non siano state interessate dalla spending review, come spiega la sindacalista, hanno per prime messo in atto un’autoriforma per l’ottimizzazione dei servizi. “Tutto questo - continua - non viene preso in considerazione dal Governo Renzi, che ci definisce obsoleti, nonostante siamo informatizzati e utilizziamo tecnologie all’avanguardia”.

Siamo contro i tagli del provento del diritto annuale - spiega Dario Cavanna, rsu camerale - che è la principale forma di entrata del nostro sistema. Per il 2015 è previsto un taglio dei proventi nella misura del 35%, che saliranno al 50% nel 2017".

"La cosa più grave - sottolinea la Barisone - è che Renzi vuole spostare la nostra spina dorsale, che è il registro delle imprese, al Ministero dello Sviluppo Economico. Attualmente questo ente non sarebbe in grado di gestire un'incombenza di tale genere. Questo comporta che non incasseremmo più neanche il 50% del diritto annuo, previsto dalle legge 178. L'ente viene dismesso di competenze ed entrate: diventa una scatola vuota".

Cinzia Gatti

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