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Attualità | 22 ottobre 2014, 12:03

Camere di Commercio a rischio: giovedì mobilitazione a Savona

"Preoccupati per le ripercussioni che il previsto taglio del diritto annuale, dovuto dalle aziende per l’iscrizione al Registro delle Imprese, avrà sul bilancio degli Enti"

Camere di Commercio a rischio: giovedì mobilitazione a Savona

 

Giovedì mobilitazione della Camera di Commercio di Savona, in concomitanza di un’iniziativa collettiva nazionale, in difesa dell’ente.

Lo stato di agitazione è stato proclamato dai lavoratori:”preoccupati per le ripercussioni che il previsto taglio del diritto annuale, dovuto dalle aziende per l’iscrizione al Registro delle Imprese, avrà sul bilancio degli Enti”.

Giovedì verrà quindi affisso uno striscione sulla facciata dell’ente e giovedì, dalle ore 14,00 alle ore 15,30, i dipendenti presidieranno le aree circostanti il palazzo Lamba Doria (piazzale e portoni di accesso) distribuendo volantini.
“L’obiettivo, spiegano i dipendenti, è di evitare lo smantellamento delle Camere di Commercio e tutelarne i livelli occupazionali”.

A tal fine, i lavoratori chiedono:- l’abrogazione dell’articolo 28 della legge 114/2014, che prevede il taglio progressivo dei diritti annuali delle Camere di Commercio con l’inevitabile conseguenza di portare gli enti ad una lenta e progressiva agonia;- la cancellazione dell'articolo 9 del Disegno di Legge per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche che, prevedendo il passaggio del Registro Imprese al Ministero dello Sviluppo Economico, porterebbe, di fatto, alla soppressione delle Camere di Commercio”.

“Il sistema camerale, spiegano dalla Camera di Commercio, ha già avviato un processo di autoriforma, a legislazione invariata, con l’obiettivo di razionalizzare la presenza degli enti camerali sui territori e realizzare economie di scala: scelta condivisibile, se ed in quanto volta a migliorare e rendere più efficiente il sistema

camerale, comunque da tempo tra i più moderni e informatizzati della pubblica amministrazione”.

La drastica riduzione delle entrate camerali, che vivono esclusivamente degli introiti derivanti dai tributi camerali, e non pesano quindi sul bilancio dello Stato, pregiudicherà alcune funzioni importanti svolte dalle camere a sostegno delle economie locali, specie in un momento di grave difficoltà per le imprese oltre a provocare un terremoto occupazionale certo sull’intero sistema camerale (che andrebbe inevitabilmente a gravare sul bilancio dello Stato e quindi sulla collettività generale), prima di tutto su quello indotto. Ne conseguiranno infatti, forti ridimensionamenti o addirittura azzeramenti del microcredito, dei contributi a favore della promozione del territorio, e gran parte delle funzioni di regolazione del mercato, oggi garanzia di trasparenza, tutela e legalità dei rapporti economici”.

“Scelte diverse metterebbero a rischio, nel breve termine, la sopravvivenza delle Camere di Commercio, senza alcuna salvaguardia occupazionale”, concludono i lavoratori.

 

r.g.

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