Hanno partecipato anche i lavoratori di Reefer Terminal e di Terminal Rinfuse Italia all'assemblea dei lavoratori di Tirreno Power dopo l'incontro con i vertici aziendali e i sindacati.
Gli animi si sono riscaldati dopo la pubblicazione del Parere Istruttorio Conclusivo da parte della commissione IPPC che ha portato ad una riduzione ulteriore dei valori di emissione. Il rischio chiusura si fa sempre più forte, nonostante le garanzie di oggi da parte dell'azienda, e i lavoratori tornano a far sentire la loro voce. Di una "improbabile ripresa dell'attività" per la centrale termoelettrica di Vado Ligure ha parato anche "Il Sole 24 Ore” in un articolo del 16 ottobre.
C'è tensione tra i sindacati: per domani mattina alle 9 è previsto un nuovo presidio davanti alla Prefettura di Savona in piazza Saffi, i lavoratori chiedono risposte dal Governo. "Porteremo al prefetto le nostre richieste da indirizzare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, vogliamo chiarimenti sui dati rilasciati dal Ministero dell'Ambiente" ha affermato il segretario generale CGIL Savona, Fulvia Veirana.
"L'azienda ha fatto tutto e continuerà a fare tutto il possibile per rimettere in funzione i gruppi a carbone - ha affermato Alessandro Gaglione, direttore della centrale di Vado, oggi durante l'assemblea con i lavoratori - ma non possiamo fare l'impossibile. Le prescrizioni sono contraddittore e in molti casi inapplicabili. Se non verranno modificate nonostante l'impegno finanziario e tecnologico profuso, la centrale va verso la chiusura".
Secondo il Segretario Generale Regionale Flaei-Cisl Liguria, Enrico Denevi “non ci sarà alcun intervento da parte del Governo”. Denevi ha partecipato oggi alla riunione con l’azienda: “Quello che è emerso è davvero preoccupante. Ritengo importante sottolineare che se in questa vicenda non ci sarà un intervento del Governo, non se ne uscirà, occorre che la politica si assuma la responsabilità di decidere come fare nel nostro paese l'energia di base. Se vogliamo garantire una energia di base e dare lavoro non possiamo permettere che tali scelte avvengano al di fuori del nostro paese”.
E continua: “In altri paese i vincoli e la burocrazia per costruire nuovi impianti a carbone è molto più snella che in Italia. La Germania e la Francia stanno riducendo la produzione con nucleare e andare verso il carbone. Occorre che il Governo confermi gli impianti termoelettrici strategici per il paese di cui Vado Ligure sia uno di quelli e che si apra al più presto un tavolo ministeriale che definisca una vera politica energetica e si crei un fondo di sostegno all'occupazione anche per tutelare i lavoratori che potrebbero perdere il posto di lavoro”.
Preoccupazione anche dai lavoratori del Reefer Terminal di Vado Ligure che hanno partecipato alla riunione per conoscere le intenzioni aziendali di Tirreno Power. Una cosa in comune è il destino, attualmente in Reefer Terminal sono 28 su 35 in cassa integrazione. "Siamo legati al treno di Tirreno Power. Se la centrale chiude, chiudiamo anche noi - afferma un rappresentante dei lavoratori di Reefer Terminal - Non sappiamo quanto durerà la nostra azienda in queste condizioni, speriamo arrivino buone notizie anche se i sentori non sono così ottimisti".