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Politica | 12 ottobre 2014, 07:30

Provinciali, con il voto ponderato a rischio la rappresentanza dell’entroterra? Vaccarezza: “Troppa presenza dei partiti nelle liste”

“La nostra lista, Gente di Provincia, ha dato rappresentanza a tutto il nostro entroterra e ci sono possibilità che venga eletto in Consiglio Provinciale un rappresentante della Valle Bormida”

Provinciali, con il voto ponderato a rischio la rappresentanza dell’entroterra? Vaccarezza: “Troppa presenza dei partiti nelle liste”

Alle elezioni di domenica 12 ottobre, i consiglieri e i sindaci della Provincia di Savona saranno chiamati a votare per il nuovo ente provinciale che, secondo quanto prevede la legge 7 aprile 2014, n. 56 Delrio, sarà di secondo livello. Gli 802 amministratori locali eleggeranno il Presidente e il Consiglio Provinciale attraverso il sistema del voto ponderato, cioè proporzionale al numero di cittadini che il consigliere comunale e il sindaco rappresentano all’interno del corpo elettorale della Provincia. Per le amministrazioni sotto i 3.000 abitanti (48) il valore del voto è pari a 37, mentre per i comuni  tra i 3.000 e i 5.000 abitanti l’indice di ponderazione vale 113, 190 per i comuni tra i 5.000 e i 10.000 abitanti e 284 per i comuni tra i 10.000 e i 30.000 abitanti. A Savona, invece, il voto di un amministratore vale 654. Tra un piccolo comune sotto i 3 mila abitanti e il capoluogo provinciale il rapporto è di 1 a 17: il voto di un consigliere di Savona vale 17 volte tanto il voto di un amministratore di Pontinvrea ad esempio. Quindi vuol dire che avrà maggiore incidenza un comune più grande per l’elezione del presidente della Provincia e del consiglio dei sindaci. A questo punto, gli amministratori delle piccole realtà locali avranno voce nella nuova Provincia? Il voto ponderato mette a rischio la rappresentanza dell’entroterra?

A rispondere Angelo Vaccarezza, presidente uscente della Provincia di Savona e candidato consigliere alle elezioni di domenica, ieri in occasione della conferenza stampa di fine mandato: “Il rischio c’è nella misura in cui sia mancata la capacità di costruire liste che dessero all’entroterra rappresentatività”, afferma. “Non voglio criticare le liste fatte dagli altri, in cui i partiti hanno messo pesantemente la mano. Noi abbiamo dato vita ad una lista “Gente di Provincia” che ha dato rappresentanza a tutto il nostro entroterra e ci sono possibilità che venga eletto in Consiglio Provinciale un rappresentante della Valle Bormida - continua - Ma rischia di essere l’unico rappresentante non solo della Valle Bormida ma anche di tutto l’entroterra savonese. E questo bisogna chiederlo ai partiti che si sono presi in mano le liste e hanno fatto in modo di creare una cosa che si avvicinasse più a un pre-congresso o ad una lunga primaria piuttosto che a un governo del territorio. Avere governato la provincia per cinque anni ci ha aiutato a costruire una lista più rappresentativa”. A mettere a rischio la rappresentatività nell’entroterra, quindi, la presenza incisiva dei partiti secondo Vaccarezza.

Nella lista Gente di Provincia sembra essere favorito il sindaco di Calizzano, Pierangelo Olivieri per dar voce all’entroterra. Con lui e Vaccarezza i candidati in lista sono Anna Bonfiglio, consigliere di minoranza a Pietra Ligure, Giovanni Ferrari di Finale, Lucia Leone di Alassio, Alessandro Fiorito di Noli, Eraldo Ciangherotti di Albenga, Matteo Mirone di Arnasco, Giuseppe Podella di Rialto, Pierangelo Olivieri e Matteo Camiciottoli, sindaco di Pontrinvrea.

Sul futuro della Provincia è preoccupato l’ex presidente: “Si tratta di un ente di secondo grado che avrà un Presidente con meno autorevolezza: una cosa è essere eletti dalla gente, un'altra essere espressione di un partito” afferma. Il nuovo ente sarà nominato infatti con elezione indirette, per la prima volta a votare non saranno i cittadini, ma gli amministratori locali. Al nuovo sistema delle province Vaccarezza avrebbe preferito l’accorpamento: “Sarebbe stato meglio accorpare le province, Savona e Imperia unite avrebbero governato benissimo il territorio”.

Debora Geido

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