Politica - 11 ottobre 2014, 08:44

"Stop al consumo del territorio e alla cementificazione": intervento del Meetup Loano, Borghetto, Ceriale e Val Varatella

"Nel savonese turismo delle seconde case, con aumenti di cubature e bacini dei fiumi coperti di vegetazione"

Otto metri quadrati al secondo è il ritmo con cui viene asfaltata e cementificata la bellezza, la biodiversità, l’agricoltura e la cultura del nostro paese”. Inizia con questa frase di Domenico Finiguerra l’intervento del  Meetup Loano, Borghetto e Val Varatella in Movimento sulla cementificazione del nostro territorio, a fronte anche di quanto accaduto a Genova.

Liguria, terra di mare, di montagne e di turismo ma anche un territorio che negli anni è stato divorato da colate di cemento, frutto di politiche errate volte alla tutela del profitto senza accorgersi di come questa terra sia così fragile dal punto di vista idrogeologico. Un recente studio redatto da Legambiente e protezione civile pone a rischio frane ed alluvioni 188 comuni(80% del totale), di cui 56 su 69 nel savonese. Ma cosa è stato fatto in questi anni? Poco, o nulla. Si dirà che mancano i fondi dallo stato, che la colpa è della burocrazia oppure dell’ARPAL o protezione civile: insomma, ad ogni tragedia parte la gara dello “scaricabarile”.

"Era il 2011, prosegue la nota del gruppo, quando forti temporali si abbatterono su Genova, causando esondazioni di numerosi corsi d’acqua con conseguenze purtroppo mortali. A distanza di 3 anni un’altra tragedia colpisce nuovamente il capoluogo ligure negli stessi luoghi. La domanda sorge spontanea: Che cosa è stato fatto in 3 anni?” “In questa regione, prosegue il Meet Up, come nel resto del paese, si tende, al massimo, a correre ai ripari senza fare alcun progetto a lungo raggio. Ogni giorno si sente parlare di riforme, di grandi opere, ma la realtà che l’Italia e soprattutto la Liguria ha bisogno di un’unica grande opera: la messa in sicurezza del territorio.”

Prendiamo il savonese e più specificatamente Loano, Borghetto, Ceriale e Pietra. In questi paesi, nel tempo, si è puntato al turismo delle seconde case, permettendo aumenti di cubature tramite piani casa più volte prorogati dalla regione oppure, come del caso di Loano, permettendo varianti a PRG scaduto da molti anni(vedi i Mazzocchi) anche senza, a nostro avviso, il “comprovato interesse pubblico” come previsto dalla legge regionale 30/92. Vogliamo parlare di porti? Prendiamo quello di Loano, al massimo approdo di qualche grande yatch e pochi natanti, o l’altro mega progetto del porto di Pietra Ligure, a cui aggiungiamo quello turistico di Borghetto oltre a quello di Ceriale con decine di appartamenti “compresi nel prezzo”….Tutte queste opere erano e sono necessarie? E a chi servono? L’unica certezza è che causano e provocheranno altra erosione delle spiagge, mettendo a rischio il litorale dalle mareggiate oltre a portare ulteriore inquinamento”.

“Infine ci sono i fiumi, o meglio, gli alvei del Varatella, del Nimbalto o del Maremola coi relativi bacini che, ad oggi, sono ancora ricoperti di folta vegetazione, malgrado più volte i cittadini abbiano segnalato la potenziale pericolosità degli stessi”.

Noi, come Meetup Loano Borghetto Ceriale e Val Varatella in MoVimento denunciamo questa politica attuata dal “partito del cemento”  e chiediamo a gran voce che venga imposta da subito, soprattutto dopo l’ultima tragedia di Genova e i recenti smottamenti di Capo Santo Spirito(anche qui sono previste altre urbanizzazioni) , una moratoria sul consumo del territorio e che venga redatto dai comuni il censimento del cemento, come già richiesto dal forum Salviamo il Paesaggio, in quanto crediamo si debba puntare a piani urbanistici volti al recupero ed alla sostenibilità energetica degli edifici, al fine di limitare il continuo avanzamento del dissesto idrogeologico della nostra amata regione”, conclude il gruppo politico.

 

r.g.