Attualità - 09 ottobre 2014, 07:45

Sicurezza sul lavoro, un argomento troppo spesso taciuto, forse per paura

Oggi ricordando l'operaio morto nel Vio di Vado Filt Cgil ha organizzato un presidio di volantinaggio per sensibilizzare tutti i lavoratori

Una tragedia quella all’Interporto di Vado Ligure che ha sollevato il coperchio sotto quale si celava il delicato tema della sicurezza sul lavoro.

Delicato perché in un momento come quello che si sta vivendo in Italia oggi e nella Provincia di Savona in particolare può accadere spesso che si crei un clima di paura e di omertà che porti i dipendenti a lavorare in condizioni nelle quali le norme di sicurezza non sono sempre rispettate, il tutto per conservare il proprio posto.

Del resto è sempre più attuale lo slogan gridato dagli operai di Tirreno Power “Senza lavoro non c’è salute”, ma è anche vero che forse la situazione di crisi non dovrebbe ricadere sulle fasce deboli e non dovrebbe fare scordare che il lavoro è importante, ma, forse, lo è anche la vita.

Proprio per sensibilizzare tutti i lavoratori su questi temi oggi Filt Cgil ha organizzato un presidio al Vio di Vado con volantinaggio.

Afferma Schivo (Cgil) “Purtroppo si parla di sicurezza sempre dopo che è accaduta una tragedia, tuttavia noi come sindacato cerchiamo di vigilare sempre su questo argomento. Siamo di fronte ad un uomo di 41 anni che al mattino si è alzato per andare a lavorare e non è mai più tornato a casa. Una cosa così non può certo passare inosservata”.

Continua Schivo “Gli obiettivi del volantinaggio di domani è quello di stare vicino ai lavoratori ed incoraggiare a non tacere, magari per paura situazioni di pericolo. A volte è più facile girarsi dall’altra parte quando si nota che non vengono rispettate le condizioni di sicurezza, ma non dovrebbe essere così. La crisi occupazionale non può avere anche questi risvolti. Le fasce deboli non possono essere quelle che ci vanno sempre di mezzo”.

Castellani (Cgil) sulla vicenda di ieri afferma “Mi sono recato sul posto appena abbiamo saputo e la Proprietà ha voluto rimanessimo fuori, questa la prima cosa che ci ha lasciati sgomenti. Poi il fatto che non erano passate due ore dalla tragedia e Frigo Genova srl stava già contattando le cooperative per fare fronte alle esigenze lavorative per il giorno dopo. La sicurezza sul lavoro è un tema troppo importante per essere taciuto e tutti i lavoratori devono sapere che non devono accettare di lavorare in condizioni poco sicure. Ieri è morto uno di loro che si trovava in una cella frigorifera a 6 metri e 70 di altezza, come è accaduto lo accerterà la magistratura e gli inquirenti valuteranno se erano rispettate le condizioni di sicurezza. Dal nostro canto noi vogliamo solo fare in modo che i lavoratori sappiano che la loro vita vale e che le norme di sicurezza sono volte proprio a questo e per questo devono essere rispettate”.

Mara Cacace