Ci sono delle bands che hanno quel qualcosa in più che scalda il cuore. E questo è il caso dei Baracca Boys, tre ragazzi di Albenga e dintorni che sanno proporre i grandi classici della musica, (principalmente italiana, ma non solo) con una sincerità e una freschezza tali da dare sempre la sensazione di essere in una serata tra amici. Ma, al tempo stesso, dietro questa freschezza c’è in realtà una professionalità tale da far sì che ogni loro esibizione sia sempre perfetta. Questa per i Baracca Boys è stata una estate ricca di soddisfazioni: nonostante il clima non proprio sempre clemente dal punto di vista meteorologico, hanno avuto tanti impegni in giro per la Riviera e sono sempre stati ripagati da una grande affluenza di pubblico. Ne parliamo con Simone, che insieme a Dado e al neo-acquisto Gian Luca fa parte dei Baracca Boys.
1. Cominciamo dal nome: come nasce questa definizione così bizzarra e scherzosa?
Nonostante siano oramai parecchi anni che suoniamo assieme solo tre anni fa decidemmo di suonare con assiduità nei locali albenganesi e dell'entroterra e una delle primissime date fu presso il “Baracca Cafè” ad Albenga in Piazza Petrarca, dove la allora gestrice Elisa Carrara ci soprannominò Baracca Boys e da allora non abbiamo mai abbandonato questo particolare nome.
1. So che siete da poco passati da duo a trio: presentate ai Lettori di Savonanews i musicisti della band.
Partendo dall'ultimo arrivato, Gian Luca Balbo, batterista di esperienza che suona già con il gruppo 4Sixtyfive, e che nei Baracca Boys suona il Cajon, un particolare strumento a percussione che nei nostri pezzi aggiunge ritmo e sound. Alla chitarra acustica solista c'è Damir Alic detto Dado mentre alla voce e alla chitarra acustica ci sono io Simone Borasi.
2. Avete appena concluso un’estate ricca di soddisfazioni, con tantissime date live: quali sono stati gli eventi più emozionanti?
Gli eventi più importanti sono stati sicuramente la “Sagra Du Burgu” a Bastia che ci ha dato molte soddisfazioni per afflusso di pubblico (ad un certo punto avevamo anche un ristretto pubblico seduto in terra ad ascoltarci). Altre importanti date sono state la Notte Bianca ad Albenga sul palco di fronte al Caffè Roma e le diverse serate all'Osteria “Il Candidato” ad Albenga in via Cavour nella splendida cornice del centro storico.
3. Il vostro sound è principalmente incentrato sulla grande tradizione del cantautorato italiano. Quali sono i brani che non potrebbero mai mancare dalla scaletta e perché?
Sicuramente i grandi classici italiani, da Battisti a De Andrè, con canzoni quali "La canzone del Sole", "Il tempo di Morire", "Bocca di Rosa" e "Il pescatore" ma anche altri brani stranieri come "Knockin’ on Heaven's Door" o "One " degli U2.
4. Concludiamo con i progetti futuri: prossimi appuntamenti in programma?
Purtroppo l'inverno non offre grandi possibilità di date musicali, ma in attesa della bella stagione ad ottobre saremo alla pizzeria “Ca’ Du Ghilla” di Bastia.