Il sequestro a Garlenda dell'affittacamere dei genitori del sindaco non aveva lasciato senza parole.
Ricordiamo le dichiarazioni di Silvia Pittoli che aveva affermato che a suo avviso di trattava di un attacco subito con il quale, nel tentativo di colpire lei si andava a prendere di mira i suoi genitori e il progettista dell'immobile sequestrato.
Dichiarazioni che, ad ogni modo, non sono andate giù alla minoranza ed in particolare ad Alessandra Zunino che durante il consiglio comunale che si è svolto ha voluto chiedere spiegazioni proprio circa le dichiarazioni rilasciate dal sindaco e lo ha fatto leggendo una nota, la seguente:
"Il gruppo "Uniti per Garlenda" ha appreso attraverso i mezzi di informazione (tv, giornali on line e stampati) che il Sindaco Pittoli denuncia un attacco politico verso la propria persona, in occasione del sequestro della abitazione di famiglia per un presunto abuso edilizio.
Da tale dichiarazione si desume che le persone che l'avversano politicamente siano pure responsabili dell'esposto anonimo ricevuto alla base di tale procedimento.
Come capogruppo di "Uniti per Garlenda" desidero precisare che il mio modo di fare politica è trasparente, onesto e serio, e segue le regole della oggettività nel rispetto di tutte le idee e delle normative. Così è per tutto il nostro gruppo.
Nella nostra attitudine non sono comprese lettere anonime, dilazioni, calunnie come ho avuto ben modo di dimostrare anche durante i trascorsi 5 anni con la precedente amministrazione, non avendo mai preso in considerazione alcuna tra le numerose lettere anonime ricevute. Di ciò ne è a conoscenza tutta l'amministrazione, l'ex Sindaco Miele ed l'attuale Sindaco Pittoli, all'epoca vice Sindaco.
Chiediamo pertanto al Sindaco di voler specificare che cosa intende per attacco politico e a chi si riferisce."
Dopo la lettura - e la richiesta di spiegare meglio l'accusa rivolta verso un generico attacco politico - il Sindaco Pittoli ha deciso di non rispondere.
Questa è solo la prima di molte delucidazioni che il Sindaco Pittoli deve rendere alla popolazione per spiegare meglio le sue dichiarazioni rese alla stampa.
Le dichiarazioni del Sindaco sono inquietanti, perché si potrebbe intendere che le centinaia di case alle quali fa riferimento si potrebbero trovare nelle stesse condizioni della casa dei suoi genitori, ora sotto sequestro. Essendo stata Vice-Sindaco negli passati 10 anni, è quindi ben al corrente dell'attività amministrativa locale.
Anche la sua estraneità ai fatti è da valutare, in quanto proprio sul sito istituzionale del Comune di Garlenda il Primo cittadino risulta intestatario dell'attività di affittacamere sita in Via Lerrone, proprio nella villa sotto sequestro. afferma Alessandra Segre Zunino Capogruppo di minoranza "Uniti per Garlenda".
La richiesta di chiarimenti dunque per quella che dal punto di vista legale è un caso che andrà risolto in sede giudiziaria, ma che dal punto di vista politico non smette di destare discussioni accese