"Troppe persone, molte anche giovani e giovanissime, si ammalano improvvisamente e muoiono inspiegabilmente di tumore ad Albenga. Gli ambulatori di chemioterapia di Albenga, Pietra Ligure e di Savona sono frequentati da troppi ingauni. Forse uno studio epidemiologico da parte dell'Asl2 savonese sugli eccessi di mortalità e incidenza di patologie tumorali maligne nella nostra città non sarebbe poi così male, perchè potrebbe aiutarci ad identificare cause non meglio note che favoriscano l'incidenza di tumore". Lo dichiarano in una nota i Consiglieri comunali di Forza Italia, Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone.
Proseguono i consiglieri comunali forzisti di Albenga: "Per tale ragione, abbiamo inviato una richiesta al gruppo regionale di Forza Italia e, in particolare, al Consigliere regionale Matteo Rosso, medico e vicepresidente della Commissione Sanità, per avanzare un'interrogazione all'Assessore Claudio Montaldo e al Direttore generale dell'Asl2 savonese. Ci interessa conoscere quale posto occupino i tumori maligni nella scala delle cause di mortalità ad Albenga e nelle altre città dell’ASL2 savonese, sia in termini di numero di morti che in termini di anni potenziali di vita persa (% del totale PYLL). E, ancora, osservare l’incidenza dei tumori maligni nelle diverse aree geografiche, dato di maggior interesse sia per il sistema sanitario che per l’opinione pubblica. E infine confrontare i dati nelle varie città dell’ASL2 savonese, dati che, partendo dallo stesso registro, non subiscono l’influenza di possibili variazioni dovute alla metodologia di raccolta dati o al tipo di registro".
"Chiediamo, pertanto, alla Regione Liguria di riferire, sulla base magari degli stessi dati “ufficiali” trasmessi all’AIRTUM e alla IARC dal registro tumori ASL2savonese, i tassi di incidenza dei principali tumori maligni, suddivisi per tipologia di neoplasia, età, sesso, negli ultimi 10 anni, ad Albenga e nelle altre città dell’ASL2 savonese, il tutto in confronto rispetto alla media dell'intera popolazione italiana. Evidenziando, ancor più, quelle variazioni significative delle singole città rispetto alla media ASL e rispetto ai dati di aree limitrofe ed eventuali problematiche localizzate geograficamente. Di una cosa siamo certi: prevenire è meglio che
morire". Concludono Ciangherotti e Perrone.