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Attualità | 13 settembre 2014, 14:00

Savona, degrado sociale in Villapiana: dall’unità pastorale, “Confronto con l’amministrazione, perché non creare un centro “Millepiedi” per i giovani?”

In una lettera indirizzata al Comune vengano segnalati i problemi del quartiere: "Disoccupazione, famiglie in difficoltà economiche, giovani che non studiano né lavorano, scarsa vigilanza della Polizia Municipale, episodi di teppismo, inciviltà"

Savona, degrado sociale in Villapiana: dall’unità pastorale, “Confronto con l’amministrazione, perché non creare un centro “Millepiedi” per i giovani?”

Degrado e insicurezza sociale in Villapiana: “Dalla lettera indirizzata al Questore di Savona lo scorso autunno, non sono seguite significative risposte da parte delle istituzioni”. A denunciarlo in una “lettera per aprire il dialogo con il Comune”, l’unità pastorale di San Francesco da Paola – San Lorenzo. La parrocchia, guidata da quattordici anni da don Angelo Magnano, che ad ottobre lascerà la comunità di Villapiana per trasferirsi in Santa Maria Maggiore a Cogoleto, rinnova la richiesta di collaborazione con le istituzioni per far fronte ai problemi sociali del quartiere. La comunità si è riunita in assemblea e ha inviato il 29 agosto una lettera indirizzata al sindaco di Savona, Federico Berruti e agli assessori ai lavori pubblici Francesco Lirosi e ai servizi sociali, Isabella Sorgini.

“La convinzione che ci anima è che, senza un lavoro in rete che coinvolga insieme Comune, parrocchia, associazioni e forze dell’ordine, si possa fare poca strada”. Due realtà di Villapiana sono state evidenziate dall’unità pastorale: “La forte presenza multietnica, multi-religiosa e l’alta incidenza della popolazione anziana. Sono realtà che abbiamo imparato in questi anni a conoscere attraverso il Centro Ascolto Caritas in San Francesco da Paola e i gruppi che si occupano degli anziani come il “Non più soli” e i gruppi di fraternità e di solidarietà”.

La lettera segnala anche la condizione di Villapiana bassa, (nei luoghi più popolosi come piazza Bologna, via Milano, via Istria), dove “si registrano vari problemi sociali: disoccupazione, famiglie in difficoltà economiche seguite dai servizi sociali del Comune e dal Centro Ascolto Parrocchiale, giovani che non studiano né lavorano e passano tante ore della giornata senza mète, mancanza di spazi liberi per i ragazzi, scarsa vigilanza della Polizia Municipale, episodi di teppismo, inciviltà e poca cura degli spazi pubblici”.

“Inoltre sembra essere calata, nei soggetti attivi del territorio (commercianti, etc), la volontà di animare il quartiere e la stessa amministrazione concentra le sue proposte (come i giovedì in musica) nel centro storico. E la scomparsa delle Circoscrizioni non ha certo giovato ad incrementare il senso di appartenenza dei cittadini al quartiere. Quando è passato recentemente il Giro d’Italia a Savona, anche il quartiere di Villapiana ha risposto con un’animazione corale e un coinvolgimento che hanno sorpreso: segno che, quando si propone qualcosa, la gente sa attivarsi”.

Altri aspetti segnalati sono in Villapiana Alta, in via Mignone e La Rusca, dove “spariscono i negozi, aumentano gli alloggi sfitti o in vendita – affermano nella lettera – il quartiere è senza una vera vita sociale ed assomiglia sempre più ad un dormitorio. L’Aurelia Bis, coni suoi lavori invasivi che hanno già fatto sparire il campetto e i giardini di via Schiantapetto, potrebbe dare il colpo di grazia, anche alla scuola elementare che per ora “resiste”. La chiesa di San Lorenzo, è rimasta una delle poche realtà ancora attive, ma il suo funzionamento comporta nel tempo una fatica sempre maggiore.

“Ci sembra che, oltre alla fascia degli anziani, sia quella dei giovani la più bisognosa di attenzione, proprio per la mancanza di spazi e di proposte commisurate alla loro età. Un’idea potrebbe essere quella di ridare vita ad un doposcuola o centro ricreativo, un po’ come era il Millepiedi, che possa offrire loro qualcosa per impegnare fruttuosamente il tempo – propongono dall’unità pastorale – Un passo ancora più ambizioso potrebbe essere il dar vita ad una cooperativa per tentare di offrire qualche sbocco occupazionale ai giovani: un progetto utopistico? Esperienze come quella del Miglio Verde dicono che di può osare”.

“Su questi temi ci piacerebbe un confronto con l’amministrazione civica, nella forma di un incontro fra una rappresentanza dell’unità pastorale di San Francesco da Paola – San Lorenzo e una della giunta comunale. Non dimentichiamo che nel 2016 le elezioni amministrative porteranno a cambiamenti nel governo della città, ma crediamo che sia possibile proseguire il discorso anche con chi siederà in futuro a palazzo Sisto. Intanto, sarebbe buono iniziarlo!”. 

Debora Geido

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