Politica - 13 agosto 2014, 13:30

Cengio, perentorio intervento del capogruppo di minoranza Francesco Dotta

"Per il rilancio di Cengio serve un'amministrazione con più spinda dorsale, che non si limiti a fare da spettatore"

 

Il capogruppo di minoranza, Francesco Dotta, parte dall'ultimo Consiglio comunale, "che è in un certo senso eclatante della gestione dell'attuale maggioranza. Da un lato, infatti, evitano nel modo più assoluto di coinvolgere la minoranza, senza preoccuparsi minimamente di informarci o discutere l'ordine del giorno, nonostante ci fossero molti punti importanti. Cosa che il precedente sindaco, Ezio Billia, non avrebbe mai fatto. Allo stesso modo dimostrando un pressapochismo allarmante, come quando ho posto alcune domande specifiche sui lavori elencati all'assessore ai Lavori pubblici, nonché vice sindaco, Renzo Faccio, il quale, tra l'imbarazzo generale, ha palesato una conoscenza molto limitata dei problemi, tanto che sindaco e colleghi di maggioranza sono dovuti accorrere in suo aiuto".

Ma il vero nodo, secondo Dotta, è un altro: "Una simile amministrazione, quasi di  semplice “rappresentanza” poteva andare bene per un paese che gode di salute, non per Cengio che se non sottoposto ad un’energica cura rischia davvero di imboccare la via del non ritorno. Ma su troppi scenari l'attuale amministrazione non sa andare più in là dello stare alla finestra, aspettando forse un miracolo". Ed elenca: "Le aree ex Acna rimangono la priorità assoluta di questo paese perchè significano lavoro, occupazione, economia. Pur riconoscendo che tale vicenda sia ovviamente complicata, da parte dell'attuale amministrazione non c'è mai stata una presa di posizione netta, un far sentire chiaramente la propria voce e quella del paese che dovrebbe rappresentare. Se non è l'amministrazione di Cengio che spinge, propone, cerca contatti, detta condizioni, prova ad attirare investimenti ed investitori, cosa si pretende, che altri lo facciano al nostro posto? Il sindaco di Cairo, nonché segretario provinciale del Pd, Fulvio Briano, ha esternato agli organi di informazione che sulla vicenda Acna si sta perdendo troppo tempo. Vero. Ma sino ad ora lui dov'era? E la Provincia, ammesso che esista ancora? O i vari Guccinelli, Vesco, Burlando e compagnia cantante? O il Governo? E' ora che qualcuno ci metta davvero la faccia e si assuma le proprie responsabilità e non si limiti ad essere passivo spettatore il cui ruolo è semplicemente quello di riportare decisioni, o non decisioni, prese da altri in estenuanti riunioni sul nulla".

Si passa poi al cosiddetto Polo della meccanica. Sbotta, Dotta: "Già nel 2010 affermavo che quella della Pertite era semplicemente un'operazione immobiliare di Millesimo, di cui alcuni evidentemente si sentono vassalli, e che di meccanica in quel sito se ne sarebbe vista ben poca. Ora i fatti dimostrano che avevo ragione. Ed è inutile gettare altre cortine fumogene chiedendo l'allargamento ad altri settori, perchè la priorità per Cengio deve essere il riutilizzo e rilancio delle aree ex Acna".

Insomma, per Dotta un bilancio deprimente: "Si è riusciti, cosa mica da poco, a perdere una decina di alunni dalla scuola Media a favore di quella di Saliceto, anche grazie alla scarsa lungimiranza e al solito stare alla finestra dei nostri amministratori che non hanno capito i campanelli d'allarme e come al solito hanno affrontato il problema in ritardo e in modo superficiale. A Cengio Genepro i due sportelli bancari sono praticamente chiusi e la Posta sta per chiudere. E come al solito il Comune di Cengio rimane a guardare, dicendo che tanto non si può fare nulla. Nemmeno ottenere, per l'Ufficio postale, alcune aperture alla settimana ancora a Genepro. Non si può fare nulla. O non si è in grado di fare nulla? Ed allora è venuto il momento di ammetterlo, perchè Cengio non può più aspettare, né lo possono le famiglie che qui vi abitano, gli imprenditori che qui vi operano, i commercianti che qui lavorano. E continuano a farlo nonostante tutto. Cengio ha bisogno di risposte, non di occhi bassi che biascicano “non possiamo fare nulla”".

Eleonora Miraglia