Politica - 13 agosto 2014, 15:00

Albenga, la profezia di Bisignani:"Patrimoniale in autunno ed elezioni politiche in primavera"

In occasione dell'incontro avvenuto per la presentazione del suo romanzo best seller “Il Direttore", l'autore ha trattato vari argomenti riguardanti la politica nazionale.

 

Una patrimoniale in arrivo in autunno, ed elezioni politiche affiancate alle regionali in primavera. È questa la “profezia” lanciata al Caffe letterario dei gairdinetti ad Albenga (SV) da Luigi Bisignani, per presentare il suo romanzo best seller “Il Direttore” (2014, ed. Chiarelettere). Nel corso della presentazione, a colloquio con il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Eraldo Ciangherotti e con il giornalista Cristiano Bosco, Bisignani, noto per la sua conoscenza dei retroscena del potere in Italia degli ultimi trent’anni, ha svelato alcuni eventi che, a suo avviso, caratterizzeranno lo scenario politico-economico italiano nel prossimo futuro.

“Prevedo una patrimoniale sulla liquidità, che a ottobre ci metterà con le spalle al muro”, ha affermato l’autore. “È la scelta più probabile che potrà effettuare il governo Renzi, per provare a uscire dalla difficile congiuntura economica”. E poco dopo la patrimoniale, anche le elezioni politiche anticipate. “Credo si andrà a votare per le elezioni politiche assieme alle regionali dell’anno prossimo, è difficile che riescano a portare la scadenza ancora più avanti. La stretta economica che ci sarà nei mesi autunnali, da ottobre in avanti, sarà formidabile, e il governo dovrà fare questa scelta per togliersi dalle spine. Noi italiani abbiamo l’abitudine di prenderci cotte fantastiche, anche in politica, che però sono di breve durata: basti pensare a Mario Monti, tutta l’Italia si era presa una cotta per lui, veniva portato per l’Italia come la Madonna pellegrina, mentre ora ce ne siamo quasi dimenticati, lo vediamo a Roma con la borsetta per la spesa e quasi non ci accorgiamo più di lui. La cotta per Renzi continuerà, ma solo nella misura in cui lui riuscirà a fare banco e ad andare alle elezioni: il Premier ha bisogno di una maggioranza parlamentare che lo aiuti, e all’interno del PD è presente una fronda da non sottovalutare. Con le prossime regionali, è l’occasione giusta per andare a votare anche per le politiche, altrimenti Renzi rischia di essere trascinato nella melma di una situazione economica sempre più difficile. E lui, ovviamente, vuole evitare questo scenario”.

Sollecitato dalle domande di Ciangherotti e Bosco, l’autore ha anche parlato della attuale situazione dell’esecutivo. “La parola ‘rottamazione’ piace un po’ a tutti, fa sognare, ma non significa alcunché se nei posti chiave non ci sono persone a te fedelissime. Anzi, se ci sono persone non tue, rischi di essere tu stesso a venire rottamato. Con buona pace di Renzi, i burocrati, per quanto vengano accusati di ogni nequizia, non fanno altro che rispondere alle leggi dello Stato, lui non può intestardirsi e abbattere tutto. E oggi, l’impressione è che il Presidente del Consiglio abbia contro il Consiglio di Stato, la Ragioneria, il Ministero del Tesoro. Ed è difficilissimo governare, in questa situazione”, ha aggiunto.

Nel corso del suo intervento, Bisignani ha anche rivolto lo sguardo verso l’Europa e sulle questioni economiche: “Nei prossimi anni, il potere sarà sempre più un problema di economia e di mercati globali. Il potere delle banche in Europa, il potere della Commissione e del Parlamento Europeo, saranno sempre più forti. L’unico vero potere italiano non è in Italia, ma a Francoforte, e si chiama Mario Draghi: mi piacerebbe che, anziché mandare letterine di richiamo, si impegnasse perché la Banca Centrale Europea battesse moneta. Non possiamo pensare di affrontare il dollaro, lo yen o anche la sterlina senza avere una moneta dell’euro e una Banca Centrale che batte moneta, perché questa è una distorsione enorme, e i Paesi della Commissione dovrebbero concedere autonomia alla Banca Centrale affinché ciò accada”.

 

 

c.s.