La crisi colpisce anche il mercato del Pesce. Anche se meno evidente rispetto ad altri settori, si registra una leggera flessione del consumo da parte del pubblico e un piccolo calo delle imprese legate al mercato ittico.
In provincia di Savona, le imprese legate al settore in questione sono 148, un dato che colloca la provincia savonese a metà classifica nella graduatoria delle province italiane, guidata da Rovigo e Napoli, rispettivamente con 2.087 e 2.086 imprese e che è chiusa da una delle province più montane d’Italia, Aosta, con sole 11 aziende.
Gli addetti al settore sono 405 e dal confronto con lo scorso anno, si evidenzia una flessione di 4 imprese e di 21 addetti. E’ quanto emerge da un'elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat anni 2013 e 2012 e registro imprese al I trim. 2014 e 2013.
Le cose vanno meglio nelle altre province liguri, Genova con 475 aziende e 1.640 addetti, e La Spezia con 248 imprese e 506 addetti. Segue Imperia con 110 aziende e 189 addetti.
''Il consumatore che si rivolge alla pescheria di fiducia - afferma Angelo Valentini, consigliere Assofood (Confcommercio Milano) referente per l'ittico - ha le migliori garanzie su qualità e freschezza dei prodotti ittici e può contare sui consigli per un loro consumo ottimale. E' confermata la crescita della domanda per il pesce da mangiarsi crudo (tonno, spada, salmone, pesci fatti a carpaccio e crostacei). Rimane tuttavia evidente una flessione del consumo di pesce in generale da parte del pubblico. La crisi colpisce anche il settore degli alimentari; ciononostante rileviamo come i prezzi all'ingrosso aumentino costantemente in modo assai significativo''.