Bella, ma fragile. E’ questa l’immagine dell’Italia che è uscita dalla presentazione di #italiasicura, la nuova struttura di missione creata dal Governo contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture. L’81,9% dei Comuni in Italia, 6.633 per l’esattezza, hanno aree in dissesto idrogeologico: in pratica otto centri su 10 hanno aree interessate dal suo facilmente degradabile. Tra questi sicuramente la Liguria è uno dei territori più a rischio, basti pensare solo alla frane, smottamenti e cedimenti di strade che si sono verificate lo scorso gennaio-febbraio a seguito del maltempo che ha imperversato sulla nostra regione. Su tutti ovviamente il crollo del terrazzamento di Andora che ha causato il deragliamento del treno.
Lo Stato, dal 1945 ad oggi, ogni anno ha pagato 3.5 miliardi l’anno per danni e risarcimenti da frane ed alluvioni. Per questo motivo il Governo ha creato e presentato negli scorsi giorni #italiasicura, una struttura di missione di Palazzo Chigi, entrata ora nella fase operativa, e che si propone “contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche”. In programma quindi a breve 3.395 cantieri anti-alluvioni e per la messa in sicurezza dalle frane e 183 opere per depurazione scarichi urbani e disinquinamento di fiumi e laghi. Previsti dunque interventi per circa 4 miliardi di euro in tutte le Regioni.
La sfida è affrontare e risolvere i ritardi clamorosi di due settori in emergenza e in infrazione europea con pesanti sanzioni in arrivo.
Gli accordi di programma Stato-Regioni siglati nel 2009-2010 prevedevano 3.395 opere-antiemergenza. A distanza però di quattro anni solo 109 interventi, il 3,2% risulta concluso, 631, il 19% in stato di esecuzione, mentre il 78% è fermo, come sottolineato da Palazzo Chigi.
L’obiettivo quindi di #italiasicura è quello di una sorta di cabina di regia, che coordini le strutture di intervento (Ministeri, Protezione civile, Regioni, Enti locali, Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio Civile ed enti e soggetti locali) e sveltisca le procedure per portare a termine in tempi brevi i cantieri e per ridurre cosi gli stati di emergenza territoriali.