Hanno rassegnato le dimissioni dal Consiglio regionale ligure Marylin Fusco e Maruska Piredda, le due consigliere da ieri ai domiciliari per peculato nell'inchiesta sulle 'spese pazze' in Regione. Le lettere di dimissioni sono state depositate in Regione e presso il gip, che potrebbe decidere la scarcerazione perchè l'imputate non sono più in condizione di reiterare il reato.
Le due sono da ieri agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato nell'ambito dell'inchiesta sulle spese pazze dell'Idv, non si sono fermate neppure davanti alle inchieste e alle pressioni dei giornali. Scrive infatti il gip Roberta Bossi nella sua ordinanza: "Dalle risultanze istruttorie è emerso che neppure il timore di controlli o di indagini in merito alla destinazione dei contributi ha rappresentato per le indagate un efficace deterrente. Pur a fronte delle pressanti richieste dei giornalisti di visionare le spese dei gruppi e anche dopo il sequestro presso la Regione Liguria della documentazione inerente i rendiconti dei gruppi consiliari degli esercizi 2010 e 2011, la Fusco e la Piredda hanno continuato a distrarre le somme ricevute, spendendole per fini personali. In realtà - prosegue il gip - l'unica preoccupazione che la pressione dei mass media ed eventuali indagini hanno suscitato nei consiglieri del gruppo Idv è stata quella di manipolare la documentazione inerente i contributi regionali, mediante una rivisitazione delle innumerevoli pezze giustificative per esborsi illegittimi già consegnate al contabile De Lucchi, con conseguente stralcio di quelle platealmente incongrue rispetto all'attivita' istituzionale dei consiglieri".
"Segnalo che la ex consigliera Maruska Piredda ha presentato le dimissioni irrevocabili a effetto immediato e, quindi, non avendo più alcun contatto con la Regione Liguria e non avendo più la possibilità di gestire denaro del gruppo confidiamo che la misura cautelare possa essere revocata". Lo ha detto l'avvocato Fernando Gallone, del foro di Roma che assiste la Piredda. "Non ce l'aspettavamo - ha aggiunto il legale - e riteniamo che ora non ci possano essere le esigenze cautelari per quanto riguarda la reiterazione del reato".