Misure alternative alla detenzione, questo al centro del progetto della Cooperativa il Faggio in collaborazione con Legacoop Liguria. Il sovraffollamento degli istituti penitenziari e le iniziative legislative derivanti dal Decreto “Svuotacarceri” impongono la necessità di progettare misure alternative alla reclusione attraverso azioni finalizzate al reinserimento della persona ristretta nel tessuto socioeconomico esterno attraverso percorsi di accoglienza abitativa e orientamento al lavoro. Il progetto è stato presentato questo pomeriggio in occasione del Convegno “Giù le sbarre, oltre il castigo. La via sperimentale per una restituzione sociale con le pene alternative”. Disdetta invece la presenza del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando oggi a Savona.
Il convegno è stato accreditato per l’Educazione Continua in Medicina per le figure di Psicologi, Medico ed Educatore professionale e presso l’Ordine degli Avvocati di Savona per 3 crediti formativi. Il Convegno si è aperto con i saluti del Vicesindaco di Savona, Livio di Tullio e del Vicepresidente di Legacoop, Sandro Frega. Durante il convegno sono intervenuti: Sara Vaggi, vicepresidente della Cooperativa Sociale Il Faggio, Luca Lupària, Professore di Procedura Penale e Diritto Penitenziario Università degli Studi di Milano, Giovanni Fossa, collaboratore per la ricerca, Unità di Criminologia Università degli Studi di Genova, Salvatore Mazzeo, Direttore Casa Circondariale di Genova Marassi, Anna Canepa, Magistrato della Procura nazionale Antimafia, Andrea Salice, Avvocato, Direttore Scientifico del Progetto e Gianluigi Granero, Presidente Legacoop Liguria.
I dati dell'emergenza carceraria sono significativi: la popolazione carceraria in Italia è di 61.499 detenuti a fronte di una capienza di 47.711 unità. Il Governo sta mettendo in campo delle risorse per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, nonostante ci sia stato un lieve miglioramento di affollamento, si è passati infatti dal 145% al 122% di affollamento. Un dato che esprime il Ministro Orlando in un messaggio di saluto agli organizzatori del progetto, letto durante il convegno dal neo presidente della cooperativa Il Faggio Sabrina Pastorino. "L'emergenza carceri è un punto di partenza per la riforma della Giustizia e per il sistema delle pene detentive nel suo complesso - afferma nella lettera il Ministro Orlando - bisogna rivedere la funzione rieducativa della pena come previsto dalla Costituzione". Infatti l'articolo 27 della Costituzione Italiana prevede che "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
"E' oggi più che mai necessaria una riforma del sistema carcerario e giudiziario che metta al centro la persona - ha affermato Sandro Frega, vicepresidente Legacoop Liguria - con questo progetto si mettono in campo azioni di prevenzione che tutelano il detenuto attraverso il reinserimento al lavoro".
"Il Faggio in collaborazione con Legacoop Liguria si è fatto promotore di un'iniziativa che, in collaborazione con il Ministero della Giustizia e con le amministrazione penitenziarie, possa proporre delle soluzioni alternative alla detenzione in carcere - afferma Sara Vaggi, vicepresidente Cooperativa Il Faggio e responsabile del progetto - una misura misure alternative è la detenzione in strutture all'interno delle quali i detenuti possano sviluppare percorsi formativi sia teorici che pratici in vista di un reinserimento nel mondo del lavoro. Ci siamo basati sul Modello Svedese che propone strutture chiuse, per i detenuti che hanno avuto una pena inflitta di una certa gravità, che seguendo un percorso possano, successivamente, essere ospitati in strutture aperte guidati da una equipe multidisciplinare che proporrà loro un percorso di reinserimento sociale e familiare".
"La popolazione carceraria in questi anni è aumentata in maniera vertiginosa anche se il Governo ha varato una serie di misure per deflazionare il numero dei detenuti Infatti qualche calo si è avuto, si parla di 7.000 unità in meno - afferma Salvatore Mazzeo, Direttore della Casa Circondariale di Genova Marassi - Marassi invece conta il fatto di essere considerato il contenitore dei problemi della Liguria, essendo l'istituto più importante e anche dotato di centro clinico. infatti per questo, spesso, i detenuti più problematici vengo qui condotti". Sull'importanza del reinserimento al lavoro per i detenuti Mazzeo afferma: "Il lavoro è l'elemento fondamentale perchè venga avviato un processo di risocializzazione. E' da considerare un dato: il 70% dei detenuti fa ritorno in carcere perchè non ha un lavoro. Se noi diamo impulso alle misure alternative al carcere e al reinserimento lavorativo, la recidiva scende dal 70% al 23%. Questo significa che il lavoro è un strumento per combattere la recidiva e l'incremento della popolazione carceraria".
Sostegno al progetto da parte dell'Ordine degli Avvocati di Savona: " Ben vengano occasioni come queste di incontro e di studio per il reinserimento sociale dopo il carcere. Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Savona è favorevole affinché ci sia una divulgazione sui progetti che riguardano le alternative al carcere. Ringrazio le autorità, i relatori presenti, il Comune di Savona e il Faggio" ha affermato Simone Mariani, avvocato del Consiglio dell'Ordine di Savona.
"Il progetto si pone all'interno di un procedimento per risolvere il sovraffollamento carcerario, la problematica più grossa da risolvere è la recidiva. E' decisivo infatti il reinserimento sociale dei detenuti - afferma l'avvocato Andrea Salice, direttore scientifico del progetto - Il progetto sostiene la riforma della Giustizia. Il Ministro Orlando, che doveva essere presente qui oggi, ha accolto positivamente questa iniziativa".