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Savona | 11 giugno 2014, 15:50

Sospensione AIA Tirreno Power, il segretario Veirana CGIL attacca: "Vicenda surreale"

Amarezza e malcontento della segretaria provinciale CGIL Veireana a cui si unisce anche l'Onorevole Anna Giacobbe:"La vicenda Tirreno Power arriva ad passaggio drammatico".

Sospensione AIA Tirreno Power, il segretario Veirana CGIL attacca: "Vicenda surreale"

 

A seguito della notifica da parte del Ministero dell'Ambiente sulla sospensione dell'AIA per i gruppi a carbone VL3 e VL4  della centrale Tirreno Power di Vado Ligure, il segretario provinciale della CGIL, Fulvia Veirana ha voluto esprimere la propria amarezza sul famoso social.

“La vicenda che riguarda la centrale di Vado Ligure ha del surreale - attacca il segretario provinciale - Come può giocare uno stato civile su un tema così importante? Come si possono mettere centinaia di famiglie in difficoltà, senza avere nessuna idea di come risolvere il problema?"

"L'azienda deve ritirare subito il ricatto dei licenziamenti e il Governo deve occuparsi subito delle sorti di questo sito produttivo, mantenendo la produzione ed imponendo a chi produce i limiti nel rispetto dell'ambiente."

"Ci vuole un atto di responsabilità - conclude - servono risposte urgenti e chiare."

Sulla stessa linea l'intervento dell'Onorevole Anna Giacobbe.

 

"La vicenda Tirreno Power arriva ad passaggio drammatico - sottolinea - l'Onorevole - L’azienda ha prodotto, con l’annuncio dell’avvio delle procedure per licenziamento di centinaia di persone, una drammatizzazione che va fermata. Il Ministero dell’ambiente ha sospeso l’autorizzazione integrata ambientale senza che il Governo abbia detto con quale disegno, sia sul piano ambientale che industriale, intenda procedere nei confronti di quell’impianto."

"Ora non è più rinviabile la convocazione dell’incontro che le istituzioni e le forze sociali locali hanno chiesto, sin dal giorno dopo il sequestro degli impianti, con i Ministeri interessati. Vanno ricostruite le condizioni affinché quel sito e le persone che ci lavorano abbiano un futuro. Quel futuro non può prescindere dalla garanzia del rispetto di limiti rigorosissimi delle emissioni, dei relativi controlli, della protezione della salute dei cittadini."

"Abbiamo il dovere . conclude la Giacobbe - così come ha dovere il Governo, di dire con chiarezza se, per il tempo in cui sarà ancora necessario usare carbone, nella prospettiva del superamento di quel combustibile, questo si potrà fare nel sito di Vado nelle migliori condizioni possibili; o se per quell’area qualcuno pensa di rassegnarsi all’impoverimento economico e al degrado ambientale. Sapendo che l’abbandono di siti già critici sul piano ambientale produce solo ulteriore degrado."

 

 

 

 

 

r,g.

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