Continuano questa mattina i presidi dei lavoratori della Fruttital davanti alla sede dell’azienda.
2 mesi di busta paga a “zero euro”, le risposte che hanno tardato ad arrivare e, molte, ancora che si aspettano, il fondo Filse sbloccato solo da venerdì a causa di problemi burocratici per ottenerlo.
Una storia tutta all’italiana, fatta di attese, di responsabili che si “rimbalzano” le colpe “Le risposte le devono dare loro”, “No, ma dovete rivolgervi ad altri”, e la burocrazia, e i moduli, e i mille documenti necessari per poter accedere a nulla più di quello che, per legge, spetta o, per lo meno, spetterebbe ai lavoratori.
“Stiamo stringendo la cinghia, non possiamo più andare avanti. Molti di noi hanno un mutuo da pagare e, comunque, per tutti gli altri, le bollette sono da pagare e l’affitto scade ogni mese anche se la busta paga non arriva. Anzi no! Arriva, ma è una presa in giro, perché arriva vuota!”.
Da venerdì si è aperto un piccolo spiraglio, una ventata di ossigeno per i lavoratori, infatti grazie all’opera dei rappresentanti sindacali che si sono recati a Genova ed hanno continuato a chiedere un intervento da parte della proprietà, finalmente la richiesta per il fondo Filse è potuta partire.
“Abbiamo parlato con Monteverde, il responsabile delle risorse umane di Fruttital, siamo riusciti a superare i problemi burocratici e far partire la domanda. Purtroppo per la proroga della cassa Integrazione sarà necessario aspettare ancora la risposta da Roma che dovrebbe arrivare tra qualche mese”. Così afferma Luca Marcesini RSU Fruttital che aggiunge “Ci aspettiamo delle risposte concrete anche dall’amministrazione locale appena insediatasi. Vogliamo sapere a che punto è il progetto per la piattaforma commerciale di medie dimensioni nella quale molti di noi dovrebbero essere ricollocati. Nel frattempo noi ci siamo e continueremo ad esserci affinché non cali l’attenzione sulla nostra situazione”.
E così dopo che giorgio Cangiano ha affermato di voler aprire un dialogo sulla questione Fruttital, afferma Marcesini "Siamo pronti al confronto e cercheremo di coinvolgere anche l'azienda in questo dialogo. Istituzioni, lavoratori, sindacati e proprietà devono aprire un dialogo serio ed efficace. Vogliamo sapere quali sono i seri progetti che si hanno su questa questione"