Zone - 09 aprile 2014, 19:30

Piano faunistico venatorio, nessuna critica da parte della Protezione animali all'assessore Revetria

Le accuse dell’ENPA era invece rivolte ai suoi predecessori, provinciali e regionali, che per ben 7 anni ne avevano ritardato l’approvazione, impedendo così ai proprietari di terreni di ottenerne il divieto di caccia.

 

Non c’era nessuna critica da parte della Protezione Animali savonese  all’attuale assessore alla caccia Revetria circa i ritardi sull’approvazione del piano Faunistico Venatorio, sia per la sua riconosciuta correttezza che per i pochi mesi da cui ricopre la carica. Le accuse dell’ENPA era invece rivolte ai suoi predecessori, provinciali e regionali, che per ben 7 anni ne avevano ritardato l’approvazione, impedendo così ai proprietari di terreni di ottenerne il divieto di caccia.

Lo sblocco di questa situazione, ovviamente comoda a molti ambienti venatori, è venuto quando il TAR, su ricorsi delle associazioni ambientaliste ed animaliste, ha cominciato ad annullare calendari e delibere proprio perché mancava l’aggiornamento del piano faunistico; da allora, come per incanto e malgrado la mancanza di fondi pubblici per settori primari e davvero importanti, sono “saltati fuori” 40.000 euro con cui la Regione ha “foraggiato” le 4 Provincie affinché elaborassero il piano, naturalmente sempre nell’ottica della tutela dei cacciatori e mai di quella della fauna selvatica.

In una selva di documenti, grafici, tabelle e cartine non c’è ad esempio un rigo – e neppure un soldo o un servizio previsto – sul soccorso della fauna selvatica ferita o in difficoltà, che continuano a svolgere solo con propri mezzi le associazioni animaliste come ENPA ed i privati, che se vogliono evitare che animali bisognosi di cure muoiano miseramente sono costretti a sopperire all’inadempienza di Provincie e Regione.

Nulla da eccepire infine – ma ENPA non ha criticato questo – sulla procedura di pubblicazione del piano faunistico online sui siti della Provincia e degli albi comunali. Ma come farebbero, in mezzo ad una montagna di carta, i cittadini a capire che possono chiedere il divieto di caccia sui propri terreni se non gli viene espressamente spiegato ?Ci ha pensato, per fortuna, la Protezione Animali.

 

c.s.