Il 12 Aprile 2014 a Genova nel Santuario dell’Acquasanta, in occasione della cerimonia in onore della Beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie verrà ufficialmente costituito il Vicariato di Imperia – Albenga degli Ordini Dinastici della Real Casa Savoia composto da Cavalieri e Ufficiali dell’Ordine Militare, Religioso e Ospedaliero dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’Ordine al Merito di Savoia.
Il nuovo Vicariato del ponente ligure dipenderà direttamente dalla Delegazione della Liguria guidata dal Prof. Paolo Erasmo Mangiante e dal Dott. Stefano Emanuele Pietrafraccia e sarà rappresentato da un Direttivo composto dal Cav. Giacomo Arienti (Coordinamento Generale), dal Cav. Colonnello Giuseppe Criscuolo (Segreteria), dal Cav. Fabrizio Marabello (Cerimoniale e Comunicazione), dal Cav. Uff. Comandante Ugo di Bernardino (Coordinamento Insigniti al Merito), dal Cav. Canonico Don Davide Pollini nonché da altri venti neo Cavalieri. Sede ufficiale designata la Collegiata di San Nicola da Bari a Diano Castello (IM).
Nel corso dei secoli i Savoia hanno dato vita a differenti Ordini cavallereschi. Il più antico fu quello del Cigno Nero, destinato a breve vita. Nel 1362 nacque, fondato da Amedeo VI, quello Supremo della Santissima Annunziata, che fu una sorta di “internazionale” sabauda, in seno alla quale hanno ininterrottamente militato, nel corso di sei secoli e mezzo, molti tra i più potenti sovrani, principi e ministri dell’Europa intera.
Destinato a una più vasta compagine di cavalieri fu l’Ordine Militare e Religioso dei Santi Maurizio e Lazzaro, istituito ufficialmente nel 1572, ma su fondamenta molto più antiche. Esso nacque dalla fusione di due Ordini prestigiosi. Quello di San Maurizio, che era stato costituito nel 1430 dal principe eremita Amedeo VIII, Duca di Savoia, poi eletto Papa dal Concilio di Basilea, col nome di Felice V, in contrasto col regnante pontefice Eugenio IV, fondatamente accusato di eresia e simonia. Quello di San Lazzaro era, probabilmente, il più antico dell’intera Cristianità: le sue radici si perdono letteralmente nella notte dei tempi.
Il principe Emanuele Filiberto di Savoia, trovandosi ad essere Gran Maestro di entrambi, decise di unirli sotto la nuova denominazione “collettiva”. Il nuovo Ordine, dapprima essenzialmente nobiliare, aveva tra i propri fini originari l’accoglienza ospedaliera e la liberazione dei mari dai pirati (e i Cavalieri di San Maurizio già si erano coperti di gloria a Lepanto, nel 1571). In seguito fu pure finalizzato a premiare quanti si distinguevano al servizio della Corona, dello Stato e del bene comune.
In base alla XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana il 1° gennaio 1948, l’Ordine Mauriziano è conservato nel suolo dello Stato Italiano, ricondotto all’esclusivo e originario compito di ente ospedaliero, mentre l’Ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro rimane proprietà della Real Casa di Savoia ed è – dai tempi di Carlo Alberto – aperto anche ai non nobili, purché godano di ottima reputazione tra i loro pari e condividano come obiettivo le finalità umanitarie dell’Ordine stesso.
Più avanti nel tempo i Sovrani Sabaudi diedero vita ad altri Ordini di estremo prestigio, come quello Militare di Savoia, che premiò gli atti di valore in guerra e quello Civile, destinato a premiare alte benemerenze in campo culturale, scientifico, amministrativo e via dicendo. Dopo l’unità italiana fu creato l’Ordine della Corona d’Italia, destinato, nei suoi diversi gradi, a coloro che si distinguevano nell’operare a favore della Nazione.
Da ultimo fu creato, nella seconda metà del secolo scorso, l’Ordine al Merito di Savoia, conferito per speciali benemerenze verso la Dinastia.
Quasi tutti gli Ordini esistono tuttora: operano efficacemente in tutti i continenti, soprattutto nel campo filantropico occupandosi quindi di beneficenza e di solidarietà, continuando a costituire, a livello italiano e internazionale, un riconoscimento molto ambito.