Attualità - 02 aprile 2014, 18:11

Proposta del Governo sul sistema Portuale, Forcieri: "Vero problema è la burocrazia sfiancante"

Miazza: "Le aziende fanno gli approvvigionamenti 'just in time', al momento preciso in cui ne hanno bisogno, quindi serve prevedibilità dei tempi di transito. Nessuno fa più magazzino, serve avere le merci al momento giusto per non bloccare gli impianti e la produzione. Per le aziende, la puntalità è diventata vitale per i porti"

 

Quando la burocrazia frena (anche) la portualità. A parlarne il presidente del porto di Savona e della rete dei porti liguri Gianluigi Miazza e il presidente del porto della Spezia, Giovanni Lorenzo Forcieri in riferimento alla riforma del sistema portuale proposto dal Governo. “Il vero problema per i porti italiani è la burocrazia che li sfianca, e la mancanza di autonomia amministrativa che impedisce loro di operare a una velocità garantita” ha affermato Forcieri a margine del Salone internazionale dei trasporti e della logistica di Parigi.

"In questa fase, le aziende fanno gli approvvigionamenti 'just in time', al momento preciso in cui ne hanno bisogno, quindi serve prevedibilità dei tempi di transito - aggiunge Miazza - Nessuno fa più magazzino, serve avere le merci al momento giusto per non bloccare gli impianti e la produzione. Per le aziende, la puntalità è diventata vitale per i porti".

Ai porti, "serve coordinamento con l'interno per poter creare un percorso efficiente tra porto, corridoio logistico e interporto, e mi sembra che la riforma vada in questo senso" spiega ancora Forcieri. La ricetta giusta, sottolinea, "è razionalizzare, anche in base ai criteri europei e a un piano nazionale della portualità, dove si collocano gli investimenti". L'attuale assenza di coordinamento, conclude, "è un danno non solo a noi, ma a tutto il Paese".  

 

r.g.