Silvia Velo, sottosegretario di stato per l'ambiente alla Camera dei Deputati, interviene su Tirreno Power “le verifiche connesse all'effettivo impatto ambientale che la centrale ha sul territorio circostante non interessano esclusivamente il Ministero dell'Ambiente quale Autorità preposta al rilascio dell'AIA, ma devono necessariamente coinvolgere tutti i soggetti pubblici titolari di specifici poteri in materia di tutela dell'ambiente e della salute.
Infatti, la tempistica di ammodernamento degli impianti, è stata definita, in sede di istruttoria di AIA, anche con l'accordo dei sindaci dei comuni di Vado Ligure e Quiliano. Entrambi hanno dato atto in Conferenza dei servizi che tutte le richieste formulate e che riguardavano la tutela della salute erano state accolte;dunque, il parere NEGATIVO, a cui si riferiscono gli interpellanti, era confermato esclusivamente per ragioni NON attinenti ai profili sanitari.
È bene ricordare comunque che, in presenza di circostanze sopravvenute successivamente al rilascio dell'AIA, il sindaco può chiedere in ogni momento al Ministero di verificare la necessità di riesaminare l'AIA.
Finora – è bene precisare – nulla è pervenuto al Ministero in tal senso…”
Questo confuta definitivamente le posizioni dei due Sindaci, che di fronte all’accusa di aver permesso e accettato (hanno “preso atto”, senza imporre i livelli di legge definiti dalle MTD) i valori emissivi ben superiori alle norme sulle MTD, si sono sempre giustificati dicendo che però nel voto finale hanno poi votato contro (per quanto riguarda i controlli e il terzo gruppo, ma non per i valori di emissioni concessi).
Il sindaco di Vado aveva anche confessato in un incontro pubblico che “Se avessimo dato il limite di 200 mg di Ossidi di zolfo (previsti dalle normative) questa azienda non avrebbe potuto andare avanti…”