Attualità - 25 febbraio 2014, 09:35

Marocchina picchiata e segregata in casa da due anni ad Andora: per le vittime di violenza c'è "Telefono Donna"

Contattando il numero 019-8313399 si può parlare con un'operatrice che consiglia ed offre sostegno

Immagine generica

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Due anni di soprusi, violenze fisiche, botte, umiliazioni, due anni in cui forse non è riuscita neanche a vedere i raggi del sole ed i colori del mare fuori dalla sua casa: questa la storia della donna 26enne del Marocco, soccorsa domenica dai Carabinieri ad Andora. (clicca qui per l'articolo)

Tolta dalle mani del marito e del cognato, che l'ha trattavano come una schiava. Ma la speranza a volte germoglia anche nei punti più insospettati, dove neanche il sole arriva, e così lei domenica ha trovato la forza di ribellarsi ai suoi aguzzini e chiamare il 112. Ai Carabinieri ha consegnato anche un fascicolo che documentava le violenze subite, i segni e le lesioni sul suo corpo, un drammatico book fotografico dei segni indelebili impressi, oltre che sulla pelle, anche nell'anima.

Ora le 26enne si trova al sicuro in una struttura protetta, ma quante magari ancora subiscono la violenza di chi dice o ha promesso di amarle tutta la vita?

La Provincia di Savona ha inaugurato nel 2009 un centro Antiviolenza, che si propone come un punto di riferimento per tutte le donne, una risposta concreta alla volontà di affrontare e risolvere le difficoltà personali e familiari legate ai maltrattamenti e violenze.

Il Centro è gestito in convenzione con Telefono donna: contattando il numero  019 831 33 99  si può parlare con un’ operatrice, che può consigliare ed offrire sostegno, anche materiale, per costruire un nuovo progetto di vita.

Il centralino telefonico è attivo 24 ore su 24: si chiama il numero e si può registrare un messaggio in segreteria e le volontarie vi ricontatteranno al più presto, per aiutarvi e fornirvi assistenza. E’ attivo anche un servizio di ascolto telefonico,  dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18,00 e il mercoledì dalle 9,30 alle 12,00.

Il Centro Antiviolenza collabora con la Casa Rifugio “L’isola che c’è” , un progetto del distretto Sociosanitario n° 7 di Savona, che ospita, in emergenza, donne, sole o con figli, vittime di violenza e maltrattamenti.

Cinzia Gatti

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