Attualità - 16 novembre 2013, 16:30

La crisi “ripesca” mestieri antichi e abitudini dei nonni

Torna di moda la cura dei boschi, tra gli artigiani più richiesti il fabbro, per inserire la sbarra blocca porta e anti-ladro

Complice il periodo di crisi e l’incertezza per il futuro, tornano di moda vecchi mestieri e dal dimenticatoio si riprendono abitudini e modi di fare che ci riportano indietro negli anni e, forse, fanno apprezzare maggiormente certe azioni quotidiane.

Qualche esempio? L’aumento delle serate in casa con gli amici, il pane ed i dolci realizzati nel forno casalingo ma anche – e questa è una delle novità – il ritorno ad alcune attività legate alla campagna che erano state abbandonate.

Prati e boschi non sono mai stati così puliti e curati come in questo ultimo anno, quando la mancanza di lavoro e anche la possibilità di avere frutta e verdura a basso costo, hanno decretato un ritorno alle origini. Inoltre curare i boschi significa anche avere un’attenzione e una cura della campagna e dei corsi d’acqua che si era persa, dando anche origine ad alcuni dissesti importanti – e pericolosi – del territorio.

Tra gli antichi mestieri ripescati da dimenticatoio, quello del calzolaio, come evidenziato in questo articolo di savonanews, della sarte,  del riparatore di elettrodomestici, che indicano un ritorno alla volontà di “aggiustare”  piuttosto che buttare ciò che non funziona e ri-comprare.

Spicca l’aumento della richiesta del fabbro per rendere più forti e sicuri gli infissi di casa, ossia porte e finestre. “Anche per l’aumento dei furti – spiega un artigiano della Provincia di Savona – sono aumentate le richieste di rinserire non solo serrature a doppia mandata ma anche l’antica e sicura sbarra che blocca la porta. Erano anni che non eseguivo certi lavori”.

NaMur