Attualità - 07 novembre 2013, 09:15

In provincia di Savona si torna a raccogliere legna secca caduta nei boschi per riscaldare le case

L'associazione Veganierranti ha appena rinnovato il permesso con il comune di Vado: solo per uso privato, vietato il lucro, e soprattutto all'insegna del rispetto della natura

In provincia di Savona si torna a raccogliere legna secca caduta nei boschi per riscaldare le case

Una volta, si sa, non esistevano i riscaldamenti, ma solo stufe, solitamente collocate in cucina, che era considerata il vero fulcro della casa. E allora ai primi freddi si andava nei propri boschi a tagliare alberi e poi si preparavano le cataste per il lungo inverno.

Ora non è più così, la maggior parte di noi ha il riscaldamento centralizzato a gas, solo chi abita nei paesi dell’entroterra ha ancora qualche appezzamento di terreno di proprietà e chi ha un camino spesso compra i pezzi già tagliati o pellet.

Ma non sempre è così, o forse la crisi, come al solito, ci ha messo lo zampino e fatto aguzzare l’ingegno.

L’associazione Veganierranti infatti ha appena rinnovato, per cinque anni, con il comune di Vado Ligure il permesso di fare legna secca e caduta nei boschi fra Segno e Vezzi Portio. “Se qualcuno di voi Associati fosse interessato a fare legna in questi boschi, spiega l’associazione, chiaramente esclusivamente secca e caduta e allo scopo di scaldare la propria casa (senza scopo di lucro), può chiederci copia del permesso e della mappa del bosco. Così, munito della sua tessera ARCI- veganierranti, potrà andare a fare legna nei
boschi sopraddetti
”.

Il comune di Vado Ligure è uno dei pochi rimasto ad avere anche boschi di proprietà, la maggior parte degli enti infatti li ha dati in gestione a ditte private che si occupano di tenerli puliti ed in ordine. Nel territorio vadese l’area coperta da alberi è di circa 500 ettari, un quarto quasi dell’estensione comunale, ma in alcuni casi gli appezzamenti sono collocati in aree impervie, difficili da raggiungere con trattori e camion. Naturalmente la legna raccolta deve essere caduta, secca e non deve essere venduta, ma solo usata per scopi privati, come sottolineano gli stessi Veganierranti, scaldare la propria casa o cucinare. Il bosco quindi non può essere rastrellato, gli alberi non possono essere tagliati e il quantitativo raccolto deve essere quello per lo scopo personale.

In sintesi bisogno tornare a fare quello che facevano i nostri nonni e nonne, che armati di carriola e pazienza raccoglievano, con rispetto, quello che la natura regalava.

Cinzia Gatti