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Attualità | 12 ottobre 2013, 19:40

Ieri tre casi di violenza sulle donne in Provincia di Savona, culminati nell'omicidio di Stefania Maritano: il commento di Roberta Bruzzone

La criminologa finalese: "Un'escalation di violenza da parte dell’uomo, con maltrattamenti fisici e verbali, che culmina nella scelta di esercitare il controllo più assoluto, l’assassinio; a quel punto la donna apparterrà a lui per sempre"

Ieri tre casi di violenza sulle donne in Provincia di Savona, culminati nell'omicidio di Stefania Maritano: il commento di Roberta Bruzzone

Un'escalation di violenza da parte dell’uomo, con maltrattamenti fisici e verbali, che culmina nella scelta di esercitare il controllo più assoluto, l’assassinio; a quel punto la donna apparterrà a lui per sempre”. Parole forti quelle di Roberta Bruzzone, la nota criminologa finalese, a cui abbiamo chiesto un commento sulle aggressioni alle donne avvenute ieri in provincia di Savona, culminate con l’omicidio del vicesindaco di Borghetto Santo Spirito Stefania Maritano.

Nella notte di venerdì a Campochiesa, vicino ad Albenga, prima una donna di 74 anni è stata colpita con coltello e martello dal marito, che si è, in un primo momento, dato alla fuga e poi costituito ai Carabinieri, che l’hanno arrestato per tentato omicidio.  A Finale Ligure invece un litigio di coppia è degenerato nel momento in cui il compagno di una vita ha impugnato il coltello e minacciato la donna che ha accettato di sposare in salute e malattia. Ed infine il fatto che ha scosso tutta la provincia di Savona: Stefania Maritano, vicesindaco di Borghetto Santo Spirito, uccisa da un colpo di pistola del marito, sembra per problemi sentimentali, che alla fine ha scelto di rivolgere l’arma contro di sé e togliersi anche lui la vita.

Donne troppo amate, o forse non amate abbastanza. “Fatti di questo tipo, spiega la Bruzzone, testimoniano l’escalation di questo tipo di situazione. Vittime ed aggressori trasversali, con profili diversi, con livelli socioculturali diversi, emblematici del momento  che si sta vivendo in questo momento in Italia, dove è in atto una vera e proprio guerra tra i generi e a farne le spese, rimanendo gravemente ferite, se non addirittura assassinate, sono le donne. Quanto è accaduto ieri in Provincia di Savona è una fotografia in piccolo di quanto accade alle donne. Uomini senza precedenti penali che esercitano la propria parte distruttiva nella coppia. Un’escalation di violenza da parte dell’uomo quando la donna sceglie di allontanarsi, con maltrattamenti fisici e verbali, che culmina nella scelta di esercitare il controllo più assoluto, l’assassinio; a quel punto la donna apparterrà a lui per sempre”.

In Italia sono aumentati i casi giudiziari di questa tipologia di aggressione, a fronte di altre categorie di reati che si sono ridotti. “Sono in aumento i reati di tentato omicidio e di omicidio legati alle relazioni di coppia. E anche i suicidi legati sempre a questo fenomeno, commenta Roberta Bruzzone”.

Se è vero che è difficile reagire ad una situazione di sopruso, è vero che le donne non sono sole: in provincia di Savona esistono diversi centri antiviolenza a cui chiedere una aiuto. A Savona, in particolare il Centro è gestito in convenzione con Telefono donna: contattando il numero  019 831 33 99  si può parlare con un’ operatrice, che può consigliare ed offrire sostegno, anche materiale, per costruire un nuovo progetto di vita. Il centralino telefonico è attivo 24 ore su 24: si chiama il numero e si può registrare un messaggio in segreteria e le volontarie vi ricontatteranno al più presto, per aiutarvi e fornirvi assistenza. E’ attivo anche un servizio di ascolto telefonico,  dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18,00 e il mercoledì dalle 9,30 alle 12,00.

Purtroppo, conclude Roberta Bruzzone, la stragrande maggioranza dei casi non viene alla luce. Basti pensare che vengono denunciati all’autorità giudiziaria solo due casi su dieci. E’ una fotografia per difetto rispetto a quello che dipingono i numeri”.

Cinzia Gatti

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