Attualità - 09 ottobre 2013, 17:17

A Savona per il catasto sono 141 le case di lusso

A Genova ben 4.398 immobili di categoria A1: a Firenze solo 2.926, a Napoli 2.840, a Milano 2.504, a Torino 2.278 e a Roma solo 2.124 case

Le mutevoli vicende dell’Imu, l’imposta municipale su case, capannoni e terreni, ha acceso un faro sull’attuale classificazione degli immobili, nel tentativo di far luce sull’attuale un po’ perversa suddivisione tra “prime case di pregio” (a rischio di tassazione) e “prime case non di pregio” (quelle che non rischiano). Il peccato originale di questa suddivisione è che la classificazione catastale in vigore è stata messa a punto tra il 1937 e il 1939, ovvero circa 80 anni fa. E gli anni si fanno sentire (nella foto Savona anno 1939), ad esempio nella sopravvivenza di alcune categorie, ad esempio quelle A4 e A5, che raggruppano anche alloggi che oggi sarebbero considerati non abitabili, perché privi di servizi igienici o di altri requisiti essenziali.
La stessa classificazione targata Anni Trenta mostra ampie crepe anche nelle categorie di  livello superiore, quali le abitazioni signorili (A1). Tanto che su sollecitazione del consigliere Lorenzo Pellerano, il consiglio regionale della Liguria ha ieri approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a chiedere al governo una revisione delle categorie catastali. A giustificare questa iniziativa è stata la constatazione che un recente studio di Confedilizia ha fatto emergere la “sorprendente” constatazione che su 23.974 unità immobiliari di categoria A1 esistenti nei capoluoghi di provincia italiani, ben 4.398, pari a quasi il 20% del totale, si trovano a Genova, che surclassa Firenze (2.926), Napoli (2.840), Milano (2.504) e Torino (2.278), con Roma al sesto posto con 2.124 case di tipo signorile.

Savona, in questa classifica, non sfigura, con 141 abitazioni di categoria A1, superata dalla Spezia (223), mentre Imperia si ferma ad 8 case di lusso. Una situazione paradossale, perché ormai sono considerati “signorili” degli immobili che magari lo saranno anche stati 80 anni fa, ma oggi vedono il loro valore fortemente ridotto perché le antiche aree residenziali sono diventate periferie, o perché degradati dal tempo. E classifica anche per molti versi “improbabili”, visto che Savona supera città come Modena (132), Padova (116) e Vicenza (114), ha più del doppio di abitazioni di lusso di Livorno (62), tante quante Catania (141) e poco meno di Palermo (178). Senza contare che per il catasto ben 9 capoluoghi, tra cui città come Foggia e Grosseto, non hanno nemmeno un’abitazione classificata A1. “Sarebbe auspicabile, a garanzia di una vera equità sociale – ha sottolineato Pellerano illustrando l’ordine del giorno presentato in consiglio regionale –,  prima di introdurre nuove tassazioni sulla casa, provvedere ad un’attenta ridefinizione delle categorie catastali”.

c.s.