“Entro il prossimo 15 ottobre il ministro all’Ambiente Andrea Orlando convocherà il Piemonte e la Liguria per definire il danno ambientale subito dall’inquinamento dell’Acna di Cengio. Abbiamo appena ricevuto la comunicazione da Roma”. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Roberto Ravello, nel corso dell’audizione delle associazioni ambientaliste della Val Bormida, che hanno voluto sollecitare il Consiglio regionale alla massima attenzione sulla situazione “ancora grave delle nostre zone, dove permane un milione di metri cubi di materiale tossico – ha spiegato Mario Cauda di Valle Bormida Pulita – e dove gli impianti riversano tuttora 160 metri cubi ora di articolato”.
All’incontro, moderato dal vicepresidente del Consiglio Roberto Placido erano presenti anche il vicepresidente Fabrizio Comba e il consigliere segretario Tullio Ponso, nonché l’assessore alla Sanità Ugo Cavallera oltre a numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione.
Le associazioni, rappresentate anche da Eliana Barabino e da Adriana Aringheri (Wwf), hanno espresso le loro perplessità sugli attuali metodi di depurazione delle scorie e hanno chiesto un Consiglio regionale aperto ad Acqui Terme, per porre nuovamente l’attenzione sull’annosa questione.
Ravello ha ricordato la sottoscrizione del “Contratto di fiume” e ha detto che “finalmente i rapporti tra Piemonte e Liguria, sulla questione, sono tornati normali, dopo che per anni le due Regioni non si sono nemmeno parlate”.
Quanto al danno, stimato oggi intorno ai 300 milioni di euro, andrà riformulato nella riunione romana convocata da Orlando, anche per non perdere quanto comunque potrà essere rifuso dalla società che ha acquisito i debiti per risarcimento di Eni.
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