Carissimi Signori vedendo il vostro intervento sulle pagine di un quotidiano on line, ci permettiamo diporgerVi alcuni nostri suggerimenti come professionisti della salute che ogni giorno operano in regime di ristrettezzeeconomiche, di materiali e di personale.
E' facilmente documentabile l'accesso nei pronto soccorso di un numero sempre maggiore di anzianiprovenienti sia da domicilio sia da strutture private che richiedono attenzione per una concreta difficoltà di gestionedella malattia a domicilio per problematiche della sfera medico-infermieristica e sociale.
Da tempo abbiamo denunciato che nella nostra regione l'assistenza domiciliare sia sanitaria che sociale devonoancora dimostrare la loro efficienza non riuscendo a coprire tutte le necessità richieste, ma interessandosi dei casi piùgravi.
Le difficoltà segnalate sono sempre le stesse, difficoltà economiche per permettersi ricoveri in centri diriabilitazione e di cura, la mancanza di una copertura h 24 dei medici di medicina generale anche se aiutati dal serviziodi guardia medica, l'impossibilità di svolgere semplici cure a domicilio per la scarsezza di infermieri dedicati; bastipensare ai numerosi accessi per bronchiti croniche riacutizzate nei pronto soccorso alla ricerca di un possibile ricoveroper poi eseguire semplicemente due fleboclisi di antibiotico al giorno, per non pensare alle altre patologie di mediagravità e croniche che se gestite a domicilio porterebbero a miglioramenti della compliance, a guarigioni più veloci almantenimento delle abilità residuali degli anziani. Per chi è a contatto con gli anziani è conscio che ogni ricovero ospedaliero espone a rischi di sovrainfezioniospedaliere e soprattutto lo sradicamento dal proprio domicilio, dalle abitudini giornaliere pone le basi per la nascita ol'origine di problematiche neuropsichiatriche che potrebbero essere evitate.
Da tempo come sindacato proponiamo in tutte le regioni ed in tutte le ASL il formarsi di ambulatori dimedicina generale aperti almeno dalle otto di mattina alle otto di sera dove svolgere anche piccoli esami di controllo siasul sangue che elettrocardiografici ed ecografici, da tempo richiediamo la creazione della figura dell'infermiere difamiglia coadiuvante l'operato dei medici di medicina generale che prenda in carico l'assistenza domiciliare anche deisoggetti che dimessi dal pronto soccorso potrebbero godere di un prosequio di terapia e controlli al proprio domicilio.
Ciò a nostro parere, oltre a portare un sicuro risparmio dovuto a ricoveri incongrui, permetterebbe di darelavoro a colleghi giovani in attesa della riapertura dei concorsi pubblici e soprattutto garantirebbe una degna assistenzaagli anziani e a tutti i malati costretti a domicilio.
Come professionisti della salute ci mettiamo a vostra disposizione nella mission di dare cura e sollievo a chi è meno fortunato di noi, sicuri di un vostro interessamento porgiamo i nostri saluti.