Una delle bands che in questo momento costituiscono una delle punte d’orgoglio della Riviera Ligure sono i Venus. Ancora giovanissimi, provenienti da Savona, Quiliano e dintorni, nel giro di pochissimi anni si può dire che letteralmente abbiano “bruciato le tappe”, facendo una escalation che li ha portati in tournèe in tutta l’Italia, dividendo il palco con i nomi più blasonati della cultura underground e delle nuove tendenze musicali della nostra nazione.
Con loro, in questa intervista, ricostruiamo questa fulminea e bruciante carriera, fatta di cambi di nome, di viaggi su e giù per l’Italia e di due album già pubblicati.
-Il vostro nuovo album, attualmente in distribuzione, ha un titolo particolare, costituito da una sola parola in russo: “Dasvidanja”. Il precedente disco si intitolava “Tanz!”, ancora una volta una sola parola, ma in tedesco. Come nasce la scelta di questa onomastica così particolare e che cosa vuole simboleggiare?
"Tanz!" era l'imperativo, la strategia d'azione, il piano programmatico che ci eravamo imposti per scrivere quelle canzoncine. Ci volevano tre etti abbondanti di nervoso, mezzo bicchiere di frenesia e un pizzico di gioventù fresca fresca. Non si poteva andar per le lunghe, anche il titolo andava calibrato sulle corte distanze. Una roba stretta stretta, piccina picciò, fumettosa tipo "zap!", "gulp!", "sbang!". "Tanz!" aveva tutto questo insieme e anche qualcosa in più! C'è quel non so che di ballerino, di sexychachacha, quel sano retrogusto di crauti e kartoffeln. Era, insomma, il nostro titolo. "Dasvidanija" è un disco un po' più tac, più pensieroso, più da giovanotti sulla via della maturazione, da signorini come si deve. Omini della fabbrica di carbone e studentelli universitari naufragati in terre straniere, insidiose... Ci siamo trovati davanti a scelte, viaggi, erroracci, errorini e baruffe. Il mondo ci cambiava sotto i piedini e noi va a sapere dove saremo andati a finire. La prospettiva di diventare grandi sembrava doverci far prendere sentieri, stradine, cunicoli diversi, cosa che in parte è stata; oggi siamo qui domani chissà... e sull'onda di questi equilibri squinternati è arrivato il disco. Così con un po' di mitologia est europea nel cuoricino ci siamo detti "facciamo un album e quel che sarà, sarà" e così fu "Dasvidanija".
- Parliamo anche del vostro nome, che ha avuto una genesi articolata e affascinante: nati come Horizon, poi diventati Venus in furs e ora più brevemente i Venus. Ogni cambio di nome è stato in qualche modo legato a una tappa importante della vostra crescita artistica?
Gli Horizon sono la preistoria: cinque ragazzini frilli frilli, tanta ignoranza (che non abbiamo smesso di portare con noi) e un sacco di occasioni per poter far figure magre. Sbagliare, sbagliare, sbagliare. Perchè fa bene. Poi sono venuti i Venus in Furs (ci andava di tirarcela un po' da intellettualozzi misogini e maudit, senza tra l'altro potercelo permettere in alcun modo): cambiano le carte in tavola, Masso, il nostro batterista di allora decide di lasciare, poco dopo Manu, che oltre ad essere "il bello" suonava la chitarra, fugge imbarcandosi per i mari del Nord. Alla batteria con un'abile mossa da fantacalciomercato acquistiamo Sigmund che di lì a breve avrebbe trasformato completamente l'attitudine e il profilo della squadra (la Samp di Vujiadin Boskov) e per la chitarra in meno ci arrangiamo come si può. Dopo un po' ci rendiamo conto che è davvero iniziato un nuovo corso per la storia della nostra banda (il nome New Order ce lo avevano già fregato, mannaggia!)… E' tutto un trasformarsi (un corpo che cambia nella forma e nel colore...), tagliamo i capelli (grazie a dio!), qualcuno inizia l'università, qualcun altro va a lavorare, cambiamo sala prove, cambiamo ragazze (perdiamo ragazze)... Ci finiscono tra le mani "Gli Anni" degli 883 e "Invaders must die" dei Prodigy. Ci piacciono. Basta fare gli Intellettuali, non siamo capaci! Però siamo sempre i giovanotti sempliciotti di prima (nonostante i capelli corti) e optiamo dunque per un banalotto, ma fiero taglio del nome in "I Venus" che fa anche un po' complessino becero anni sessanta. Perfetto, ora sì che ci siamo!
- Siete una band che fin dai primi passi ha saputo imporsi con un sound maturo e intelligente, pieno di personalità, dove è difficile ravvisare delle influenze ben precise. Ma diciamo, così per scherzo, “nell’intimo del vostro salotto”, quali sono le vostre influenze musicali e che cosa vi piace ascoltare?
Difficilmente troviamo un gruppo che piaccia a tutti e quattro. Anzi è sempre una dura lotta scegliere cosa mettere nello stereo in macchina durante i viaggi. Tendenzialmente odiamo quello che ascolta Cash e su questo noi altri tre siamo abbastanza concordi (a parte Michail che ogni tanto ha qualche caduta di stile, tipo su Maria Antonietta che però sta già rinnegando... codardo). Secondo me ci possiamo trovare più o meno della stessa idea su Bluvertigo, Prodigy, Devo, Talking Heads e poco altro. Il Califfo veglia e ci protegge dall'alto.
4. Avete affrontato un tour estivo che vi ha portato in diverse regioni d’Italia e vi ha fatto dividere il palco con nomi davvero importanti del panorama musicale nazionale, tanto che ormai anche voi potete rientrare a pieno titolo in questo olimpo. Quali realtà avete trovato, fuori dalla nostra provincia, e com’è oggi la situazione per la musica dal vivo al di fuori della Liguria?
Le situazioni fuori regione sono estremamente eterogenee, non abbiamo notato tanto un discrimine Liguria/fuori Liguria. Certamente esistono aree che funzionano bene perchè evidentemente c'è qualcuno che fatica per fare in modo che vadano bene: la zona brianzola ad esempio grazie alla ViaAudio Records e a La Frequenza, il Piemonte, a parte eccezioni offre ottime occasioni. Certo la Liguria non è regione d'eccellenza in quanto a cultura della musica dal vivo però a mio parere spesso si mugugna un po' troppo e ci si tira su le maniche un po' troppo poco. Qualche settimana fa abbiamo suonato a Sanremo al festival "Rock in the Casbah", abbiamo aperto ai Punkreas. Una figata unica in una cornice splendida. Anche quella grazie al cielo è Liguria! D'altro canto bisogna dire che ultimamente quando abbiamo deciso di suonare a Savona abbiamo dovuto prendere in mano noi in prima persona l'organizzazione del tutto, perchè attualmente, Rude Club a parte, non esiste possibilità di suonare live in maniera decorosa. Aspettiamo di vedere aperte le Officine Solimano per ritrovare un' importante luogo di aggregazione, cultura e musica!
- A proposito di uscire dalla Liguria: le lotte quotidiane di chi deve sopportare le “gabbie” della provincia emergono spesso tra le righe dei vostri testi. Secondo voi oggi, nascere e crescere in provincia di Savona come influenza, positivamente e negativamente un artista?
La Provincia per noi è stata una mamma, non rimpiangiamo nulla. Certo mancano le occasioni per suonare, ci sono meno stimoli, meno input, scarsa considerazione per la cultura e l'arte in genere. Tutto questo fa sì che uno sia costretto (e meno male) a spostarsi e a conoscere qualche fettina in più di mondo. La Provincia nutre una sanissima fame di conoscenza, o almeno per noi così è stato. Non offre risposte, ma dà grandissimo modo di farsi un sacco di domande. E poi mai e poi mai avrei preferito nascere milanese. Questo è poco ma sicuro!
- Concludiamo con i vostri progetti futuri, in studio e dal vivo.
Come sempre abbiamo intenzione di suonare, suonare zum, zum zum zum zum! Girare l'Italia in lungo e in largo, se si può cacciare il naso anche all' estero, e poi chissamai che non si sforni il terzo disco prima o poi... ma questa è un' altra storia (a cui non abbiamo ancora voglia di pensare... Santa Pigrizia!).
Al momento stiamo portando a termine il nostro tour estivo, ecco tutte le date: 27 Giugno - Antifestival con Lo Stato Sociale (Cannaiola - PG) 30 Giugno - Open Ears con i Monaci del Surf (Avigliana - Torino) 3 Luglio - Goa Boa con i Ministri (Genova) 13 Luglio - Murrayfield Pub XXth Anniversary Party (Chiasso) 8 Agosto - Liberafesta (Zinola - SV) 10 Agosto - Rock in the Casbah con i Punkreas (Sanremo - IM) 24 Agosto - Indi(e)avolato Green Summer (Asti) 30 Agosto - Ovo Sodo (Daverio - Va) 31 Agosto - Reset Festival (Fener - BL) 5 Settembre - Nuvolari con i Monaci del Surf (Cuneo) 6 Settembre - ACME Festival (Sarzana) 7 Settembre - FraFest (Sassello-SV)