"Com’è possibile che questi due pacchi di pannolini per bambini, identici, costino 23,30 euro alla Spezia e 29,90 euro a Genova? E i Biscotti alla Spezia costino 1,74 euro mentre a Genova sono venduti a 2,09 euro. Come mai nella ricerca di Altroconsumo sul costo del carrello, Genova risulta la seconda città più cara dopo la sola Aosta? Di certo non è la seconda città più ricca". Sono queste alcune domande che hanno spinto Lorenzo Pellerano, consigliere della Lista Biasotti a rivolgersi all’Antitrust perché venga eseguita un’indagine accurata e obiettiva sulle dinamiche della concorrenza nella grande distribuzione organizzata in Liguria.
"Penso, prosegue Pellerano, sia necessario salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie e contrastare un tasso inflattivo che in Liguria – in particolare nel capoluogo – corre più della media nazionale».
"Sono convinto possano fare molto per favorire maggiore concorrenza nella grande distribuzione a difesa del potere d’acquisto delle famiglie – spiega Pellerano – È da più di un anno che richiamo l'attenzione sui prezzi della spesa fatta in Liguria e ancora non ho visto azioni convincenti da parte della Regione Liguria indirizzate a favorire una maggiore concorrenza che possa consentire una riduzione dei prezzi al consumo, oggi più che mai divenuti insostenibili per le famiglie provate dal protrarsi della crisi".
I dati in merito al tasso inflattivo nelle città liguri rilevati dall'Istat parlano chiaro: la variazione dei prezzi in Liguria negli ultimi tre anni è stata più elevata della media italiana. Il tasso di inflazione del primo semestre 2013 si è attestato sul +1,9% contro l'1,6 del resto d'Italia, percentuale superiore a tutte le regioni confinanti di Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. Analizzando i dati provinciali pervenuti, risulta inoltre che a Genova l'inflazione tocca quota 2,1% mentre alla Spezia c’è il record positivo dell'1,4%.
"Sarà un caso – sottolinea Pellerano – ma proprio alla Spezia, dove dopo anni di battaglie nuovi marchi si sono affacciati sul mercato, il prezzo annuo della spesa calcolato da Altroconsumo è di 400 euro inferiore a Genova. Sono dati questi che ritengo richiedano una riflessione profonda senza preconcetti. Ho ritenuto doveroso farmi anche portavoce delle segnalazioni, pubblicate in questi giorni sui social network, che accostano i depliant della stessa catena di distribuzione in diverse città e fanno emergere la disparità di offerte tra Genova, Milano, Torino, Spezia. Nella maggior parte dei casi Genova spicca per i prezzi più alti".
Per avere un'idea più precisa della situazione il consigliere Pellerano ha acquistato gli stessi prodotti presso un supermercato della stessa catena di Genova e Spezia. Scontrini alla mano sono emerse differenze significative in termini di risparmio prezzo la struttura spezzina.
"Di certo – conclude Pellerano – non si tratta di un’indagine scientifica, ma fa un certo effetto. A questo punto aspetto l’esito della mia segnalazione all’Antitrust ed auspico comunque un impegno fattivo da parte di Regione e Comune di Genova perché si individuino le cause dei prezzi schizzati alle stelle – in particolare nel capoluogo - e si intervenga favorendo una maggiore concorrenza, se del caso apportando modifiche al Piano regionale del commercio. Un anno fa ero stato l’unico a non votarlo in Consiglio proprio perché ritenevo urgente alleviare il costo del carrello per le famiglie liguri. Non si è voluto procedere in tal senso, i risultati sono sotto gli occhi di tutti".