Attualità - 11 settembre 2013, 12:48

Aurelia Bis, incontro pubblico questa mattina in Comune a Savona

La mobilità nel savonese al centro della discussione di amministratori locali, dirigenti ed esperti in materia

Da sinistra, Pietro Li Calzi, Claudio Caviglia, Santiago Vacca ed Alessandro Berta

 

Lo sviluppo della vocazione turistica e dell’economia non può prescindere da buone politiche sulla mobilità, alle quali sono chiamati a partecipare tutti gli attori presenti sul territorio attraverso un confronto sulle idee, sulle strategie e sugli interventi. Come si è proposto di fare l’incontro pubblico dal titolo “La mobilità nel Savonese: dai cantieri dell’Aurelia bis ai progetti futuri”, promosso dal PSI nell'ambito delle celebrazioni per i 120 anni.

Un dibattito moderato da Claudio Caviglia (Secolo XIX) che ha riunito questa mattina in Sala Rossa a Savona amministratori locali, dirigenti ed esperti in materia. Al tavolo erano infatti presenti: Raffaella Paita, assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria; Santiago Vacca, assessore ai Trasporti della Provincia di Savona; Livio Di Tullio, vice sindaco di Savona; Marina Lombardi, sindaco di Stella; Alessandro Berta, direttore dell'Unione Industriali; Claudio Strinati, presidente di TPL; Paolo Forzano, presidente del comitato Casello Albamare, e Pietro Li Calzi, segretario provinciale del PSI.

“I cambiamenti vanno fatti, tanto ci sarà sempre qualcuno contrario a qualcosa”. È la dura affermazione di Santiago Vacca. “Non si può parlare di trasporti senza l’intermodalità. Gli orari dei bus non sono sinergici a quelli dei treni. Serve un’agenzia regionale dei trasporti che decida di dare uniformità a tutta la Liguria pensando alla sua vocazione turistica, ad esempio con un unico modello di autobus. Tpl è un’azienda ben gestita - prosegue Vacca - mentre Amt no, se parliamo di azienda unica facciamo attenzione che il ‘male’ della grande azienda non mangi il ‘buono’ della piccola. Non dobbiamo potenziare un solo tratto ferroviario ma l’intera linea ferroviaria regionale, altrimenti è meglio fare altre integrazioni”.

Il vicesindaco Livio Di Tullio spiega che l’Aurelia bis pone dei problemi di impatto sulla città, ai quali il Comune sta cercando un rimedio. “Di positivo, invece, c’è che abbiamo spostato parte del traffico di via Stalingrado a Parco Doria e via Vittime di Brescia e stiamo pensando ad un parcheggio di interscambio nella zona della Capitaneria di Porto, al prolungamento della passeggiata fino a Zinola, rendendo via Nizza a due corsie, e al pagamento di tutti i parcheggi a favore della mobilità pubblica”.

Pronta, però, la reazione di Alessandro Berta, direttore degli Industriali: “Via Stalingrado è diventata una stradina per colpa non solo della rotonda ma anche del restringimento della carreggiata ed è inutile che Di Tullio mi venga a dire che i camion devono marciare lentamente. Il porto di Savona è un francobollo in cui lavorano parecchie persone che tengono in piedi la città, l’indotto e Porto Vado in crisi. I camion, però, non hanno possibilità di sostare in attesa del carico e scarico, devono attraversare il centro ottocentesco. Servono uscite autostradali vicino al porto e infrastrutture utili per il business”. La mobilità pubblica è un “elemento di civiltà - dice Berta - ma dobbiamo trovare soluzioni ai costi per i paesini”.

“Stella non si sente come Davide e Golia”, gli fa eco il sindaco Marina Lombardi. “La nostra comunità è congestionata dai tempi del traffico inquietante delle Albissole. L’Aurelia bis è da condividere ma dobbiamo ammorbidirne i costi. Savona pensi a forme innovative di mobilità, senza vergognarsi se sono originali o addirittura copiate da altri. Non bisogna aspettare ancora vent’anni, pensiamo a quello che possiamo fare ora”.

 

Raffaella Paita

Marina Lombardi

Simone D'Angelo