"Dopo la mattanza da metà giugno a metà luglio, riprende in provincia di Savona il 16 agosto fino al 15 settembre, in boschi con visibilità di pochi metri e
frequentati da turisti, la caccia ai caprioli maschi da parte dei
selecontrollori potranno sparare a quasi 2.000 di questi gentili ed innocui
animali", denuncia a gran voce l' Enpa di Savona.
"I colpi di fucile spaventano, prosegue l'associazione animalista, decine di altre specie animali alle prese, in questa stagione, con la cura e l’accrescimento dei piccoli; precise norme di legge europee vietano la caccia durante questa fondamentale fase del ciclo biologico ma le leggi sulla caccia, statale e soprattutto regionale, consentono ogni tipo di deroga
che, impugnata davanti ai TAR o alla Corte Costituzionale, viene spesso
dichiarata illegale o incostituzionale, dopo aver fatto però gran danno al
mondo animale e mettendo a rischio le casse regionali, per il pericolo di
sanzioni milionarie da pagarsi con i soldi di tutti."
"Questa caccia di selezione, come quella al cinghiale, non avrà ripercussioni
sulla popolazione complessiva delle specie: esiste invece un serio studio
scientifico sugli ungulati che dimostra che la caccia, distruggendo l’
organizzazione sociale dei branchi, moltiplica il numero delle gravidanze e
quindi delle nascite, con il risultato che nei territori aperti alla caccia
cinghiali, caprioli e daini sono percentualmente superiori rispetto alle zone
vietate. Dai dati in possesso a tutti gli enti pubblici competenti risulta che
da due anni le popolazioni di questi animali sono, in provincia di Savona, in
netto calo; lo dimostra tra l’altro il fatto incontrovertibile che il numero di
povere bestie abbattute dai cacciatori non raggiunge mai il contingente consentito", conclude l' Enpa.
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